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Jake Cody contro Vanessa Selbst: bluff o no per l’inglese?

[imagebanner gruppo=pokerstars] Fra le molte mani degne di interesse che si sono giocate durante l’EPT di Malta, una ha visto contrapposti Jake Cody e Vanessa Selbst, con l’inglese che ha deciso di overbettare il river facendo foldare la statunitense: dopo averla vista, la domanda che in molti si sono fatti è se volesse essere chiamato oppure no. Ed ora abbiamo la risposta.

In particolare, ci troviamo al tavolo televisivo del Main Event, quando i bui sono a quota 500/1.000, e Cody si trova in posizione di under the gun con uno stack di poco superiore alle 60.000 fiches. Decide quindi di aprire il gioco a 2.200, venendo chiamato sia da Bertrand Grospellier che è in UTG+2 sia da Vanessa Selbst che è cut-off. A sua volta, chiama anche il grande buio.

Il flop è 8 7 4 , e Cody c-betta per 4.800 fiches, metà piatto, ma Vanessa rilancia fino a 12.700 dopo il fold di “ElkY”, e solo l’inglese decide di chiamare. Il turn è il 9 , ed entrambi checkano, ma sul river q Jake openpusha per oltre 50.000 fiches in un piatto da 35.000, con la Selbst che decide di passare la propria mano. Avrà fatto bene?

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Vanessa Selbst, “dazed and confused” all’EPT di Malta (courtesy Neil Stoddart)

Difficile dirlo, visto che la mano della Selbst non la conosciamo, ma sappiamo cosa aveva Jake Cody. All’epoca della sua analisi però Lucas Greenwood – fratello gemello di quel Sam che all’EPT di Malta ha giocato di tutto – non la conosceva, ed ecco allora che cosa pensa dei range di entrambi i player coinvolti in questa mano.

Jake apre da UTG e decide di andare in continuation bet in un piatto dove ci sono altri tre giocatori – sottolinea come prima cosa – questo fatto, unito al suo call al raise al flop, rende il suo range piuttosto forte. Anche quello di Vanessa lo è, ma quando entrambi decidono di checkare al turn, ecco che il range di Cody diventa molto più forte di quello della Selbst“.

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Quest’ultima, a suo avviso, rende infatti il suo range cappato quando si limita a checkare dietro al turn, mentre in questa dinamica Greenwood crede che l’inglese potrebbe checkare al turn anche dei set, che potrebbe decidere di giocare in openshove al river per farsi herocallare da Vanessa: “Anche una mano come KQ è un bluffcatcher al river, al posto della Selbst – prosegue Lucas – di solito questo genere di overbet sono fatte in bluff, ma sapendolo e conoscendo una certa tendenza al bluffcatching da parte di Vanessa, Cody potrebbe decidere di pushare anche mani forti”.

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Jake Cody per questa volta l’ha spuntata (courtesy Neil Stoddart)

Naturalmente non è escluso che la Selbst possa checkare dietro al turn una parte del range con cui raisa per valore al flop – indicativamente set e two pair ma anche scala – ma secondo Greenwood, considerando anche le posizioni dei due giocatori al tavolo, al river Vanessa ha molte più mani medie che devono decidere se bluffcatchare o no – come ad esempio una coppia di nove, o degli otto – di quante non ne abbia Cody che decide di trasformare in bluff.

Tuttavia, in questo caso Jake aveva proprio una di quelle mani. L’inglese nascondeva infatti a 8 , per una top pair floppata che ha poi deciso di trasformare in bluff, probabilmente stimando di poter ricevere molti fold proprio da quelle mani medie che lo potrebbero battere in caso di showdown, negando inoltre alla Selbst la possibilità di metterlo in difficoltà al river, casomai covasse qualche strana idea…

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