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888, CVC (Formula 1) e IGT (Lottomatica) tra le candidate per acquistare le World Series of Poker

Nella nostra rubrica quotidiana “W Las Vegas” dedicata a SinCity e al mondo del gaming a stelle e strisce, oggi ci occupiamo di quella che può essere considerata l’operazione dell’anno: la vendita di CIE e delle WSOP. 

Il Wall Street Journal ha pubblicato (puoi leggere qui l’articolo di Assopoker) rumors (mai smentiti) di una possibile vendita di Caesars Interactive Entertainment (CIE), la società che detiene i diritti delle World Series of Poker. L’operazione potrebbe concludersi per 4 miliardi di dollari, alla vigilia dello start (31 maggio) della manifestazione pokeristica più importante dell’anno.

FUSIONE E ACCORDO CON I CREDITORI

Per i media americani potrebbe essere l’ultima edizione delle WSOP gestite da Caesars che ha esigenza di vendere, considerando la preoccupante esposizione debitoria. Uno degli ostacoli alla vendita potrebbe essere proprio l’opposizione dei creditori. Anche per questo motivo, a Las Vegas stanno provando a raggiungere un accordo, in particolare con due fondi di investimento che rivendicano crediti importanti nei confronti di Caesars Entertainment. E’ una corsa contro il tempo per evitare il fallimento visto che sono già state aperte diverse procedure fallimentari.

Senza entrare nei particolari di questa complessa operazione di ristrutturazione del gruppo, si sta parlando di una nuova fusione tra le varie società del gruppo con l’emissione di un miliardo di obbligazioni a favore dei creditori, i quali inoltre avrebbero il 47,5% delle azioni della nuova società. L’operazione in totale costerebbe 4 miliardi di dollari.

Per finanziarla dovrebbe essere sacrificato il gioiello di famiglia: Caesars Interactive Entertainment (CIE) che è stato messo sul mercato proprio per 4 miliardi (non è una coincidenza).

CAESARS INTERACTIVE: TOP NEI SOCIAL GAMES

I risultati del 2015 della sezione interactive hanno registrato un fatturato di 766 milioni di dollari con un EBITDA (margine operativo lordo, è un importante parametro che indica la redditività di un’azienda per quanto riguarda il suo core business) di 282,7 milioni di dollari.

Il poker rappresenta una quota insignificante dei guadagni di CIE. Il 97% delle entrate deriva dai social games. WSOP.com real money e le World Series of Poker in versione live coprono circa il 3% delle revenues.

In questa operazione però il poker potrebbe essere visto come un importante elemento per consolidare l’immagine del brand nel mercato social. Ma quali sono le società interessate ad un’operazione del genere?

888 HOLDINGS

Secondo i media americani, la prima nella lista è 888 Holdings che ha appena ristrutturato il suo asset azionario (i co-fondatori hanno venduto una quota rilevante): nel mercato del poker legale 888 e WSOP sono partner da parecchio tempo e 888 ha già provato l’anno scorso ad acquistare Bwin.party ed ha un ambizioso piano di espansione (nonostante le offerte ricevute da William Hill). 888 è anche un brand famoso negli Stati Uniti, visto che era il primo casinò negli States prima dell’UIGEA (2006). La divisione social games di 888 è relativamente piccola rispetto a CIE e gli altri colossi.

CVC CAPITAL FORMULA 1

Nella lista delle candidate c’è anche il fondo di investimento CVC Capital Partners che controlla SkyBet e che in passato deteneva la proprietà di William Hill. CVC inoltre è il principale azionista (con il 35%) della Formula 1, in partnership con Bernie Ecclestone. Unire il brand Formula 1 con quello delle WSOP è un’ipotesi che affascina: non a caso si era parlato di riportare a Las Vegas il Gran Premio degli Stati Uniti. Ma al momento non ci sono conferme di una potenziale offerta.

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Una piccola curiosità: dal 1981 al 1984, si disputò a Las Vegas il Caesars Palace Grand Prix. Le prime due edizioni facevano parte del Mondiale di Formula 1. Nel 1982 a vincere in Nevada fu il compianto Michele Alboreto su Tyrrell con motore Ford.

AMAYA FUORI DAI GIOCHI?

Ritornando all’operazione di vendita di CIE, sembra non interessata Amaya che sta vivendo un momento di transizione con le dimissioni di David Baazov e la possibile offerta che potrebbe essere formalizzata nei prossimi mesi.

IGT-GTECH-LOTTOMATICA

Il giornalista inglese Joss Wood ipotizza il coinvolgimento invece del colosso italo-americano International Gaming Technology gaming company che si è fusa da un anno con Gtech-Lottomatica per 6,4 miliardi di dollari.

IGT è molto interessata al mercato dei social games ed ha acquistato per 500 milioni di dollari Double Down Casino (terza piazzaforma per action nel social poker). La società italo americana è un colosso con importanti interessi a Las Vegas: sulla carta l’operazione potrebbe essere anche fattibile ma non vi sono al momento elementi che confermano un interesse concreto alla trattativa.

ZYNGA POKER

Infine, tra i candidati figura anche Zynga Poker che ha una capitalizzazione di mercato di 2,26 miliardi ed è il sito leader nel mercato social, essendo la storica room di Facebook e l’azienda che per prima ha investito in maniera decisa nei giochi for fun.

L’unica cosa certa è che al 99,9% le WSOP rimarranno a Las Vegas ancora per molti anni. La manifestazione è stata creata nel 1970 e nel 2005 è passata sotto il controllo di Caesars. Non avrebbe senso pensare alle World Series of Poker lontano dal Nevada.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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