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Blanco: “fine di un incubo da 600mila euro. Una vittoria per tutti i players italiani”

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Qualcuno l’ha paragonata alla “Sentenza Bosman”. Di certo, gli effetti per il poker italiano sono rilevanti, come lo è stato il vecchio provvedimento della Corte di Giustizia a favore del giocatore belga per tutto il football del Vecchio Continente.

Da oggi si potrà parlare di “Sentenza Blanco” nel poker europeo: un precedente decisivo per molti nostri poker pro ma anche per tutti giocatori comunitari. Una sentenza ottenuta anche grazie all’esperienza dell’avvocato Max Rosa, difensore del player romano in questo procedimento. Durante l’udienza è stato svelato anche il nome dell’altro poker pro romano che aveva mantenuto l’anonimato: si tratta del poker di PokerStars, Pier Paolo Fabretti.

Cristiano Blanco è in Lussemburgo e dopo aver assistito all’udienza, lo abbiamo raggiunto telefonicamente in aeroporto, in attesa del suo ritorno a Dublino, dove vive.

Cristiano, stamani alla lettura della sentenza hai tirato un bel sospiro di sollievo dopo anni vissuti nell’incubo?

Mi sono levato un peso da 600mila euro. Una spada di Damocle grandissima che poteva condizionare la mia vita. Sono contento per me e per tutti i giocatori italiani di poker.

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E’ innegabile che sia un giorno storico per il poker italiano.

Non sono riuscito a fare la storia al tavolo verde, essendo arrivato secondo all’EPT di Dortmund ma l’ho scritta sotto il profilo legale. Questa sentenza sarà utile a molti miei colleghi.

Quanto ti è costato arrivare fino a qui in Lussemburgo?

Ho dovuto sostenere sacrifici economici importanti ma non solo. Uno stress incredibile, capelli persi, notti insonni. Non è facile dormire la notte quando hai un conto aperto con lo Stato Italiano di quella portata. Non si dorme bene, te lo assicuro. Sono però contento che il mio sforzo renda felice tanti giocatori.

Questa vittoria era nell’aria? Te l’aspettavi? Era già intervenuta la Commissione UE a gamba tesa sull’inchiesta All in.

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Se devo essere sincero, sono sempre stato ottimista, perché sapevo di essere dalla parte della ragione, tenendo presente i principi della normativa europea e quelli contenuti nella nostra Costituzione.

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Ma non è incredibile che alla fine si è dovuti arrivare fino alla CGE per chiarire le posizioni fiscali dei poker pro italiani?

Abbiamo esposto le nostre idee in Corte Tributaria e all’Agenzia delle Entrate e c’è sempre stato risposto: ‘noi applichiamo la circolare’. Ma questo atto non aveva alcun valore a mio avviso. E la sentenza di oggi lo dimostra. Ora ho in mano 25 pagine di motivazioni, le leggerò con calma e poi vedremo come procedere. Non è detto che la vicenda finisca qui.

In che senso? Stai pensando ad una richiesta di risarcimento danni?

Non lo escluso ma dipende dalle motivazioni e dal parere del mio avvocato Max Rosa. In tutti i casi, se le autorità italiane dovevano essere al corrente di determinati casi, l’idea potrebbe concretizzarsi. Ma è ancora prematuro, bisogna leggere le motivazioni.

La sentenza storica a favore del poker italiano

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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