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Come Wall Street sta cambiando il gaming online: i giochi dell’ Alta Finanza

C’erano una volta i pionieri del gioco online: Isai Scheinberg che nei primi anni 2000 aveva sviluppato il software di PokerStars e poi Ruth Parasol che era riuscita, da un piccolo sogno, a creare un impero chiamato Party Gaming. La società leader del gaming online mondiale fino al 2006.

Dal sogno della bella Ruth è nata prima PartyPoker (PartyGaming) e poi, dalla fusione con Bwin Interactive, Bwin.Party. Ma già molti anni prima, Wall Street e l’alta finanza tenevano d’occhio il business del gioco.

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Proprio uno dei maghi di Wall Street, negli anni 80, Michael Milken, finanziò le idee “folli” di un visionario come Steve Wynn. Da quel momento Las Vegas non è stata più la stessa e la Strip ha aperto le porte ai primi mega resorts.

In uno speciale, Forbes ripercorre queste tappe e racconta i giochi di potere che in questo momento stanno influenzando lo sviluppo degli equilibri del settore del gioco online.

Aggiungiamo noi alcuni particolari interessanti, per raccontarvi quello che sta succedendo in questo momento nell’e-gaming mondiale, dove i fondi di investimento e le banche riescono a finanziare e pilotare operazioni impossibili, come quella di Amaya con PokerStars-Full Tilt di un anno fa.

Nel 2014, a per problemi legali (ed anche personali) inerenti al ritorno di Bwin negli Stati Uniti, la fondatrice di PartyGaming, Ruth Parasol, è stata costretta a vendere le azioni di Bwin.Party.

Ruth Parasol: da una sua idea è nata PartyGaming
Ruth Parasol, co-fondatrice di Party Gaming

La separazione con il marito Russ DeLeon, altro co-fondatore, ha costretto la coppia a mettere sul mercato una significativa quota che è stata rilevata da Jason Ader, ex analista per il gaming online di Wall Street, ed ora a capo di SpringOwl Asset Management.

Forbes racconta del viaggio di Ader da New York verso Israele, dove il finanziere ha incontrato la milionaria californiana Ruth Parasol, una donna capace di prevedere il mercato con 10 anni di anticipo. Ricca, visionaria e capace dal nulla di creare il sogno PartyPoker-PartyGaming.

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Ader l’anno scorso ha investito 100 milioni di dollari ed è diventato il terzo azionista di riferimento.

Il particolare che omette Forbes è che Ader è il braccio destro di Sheldon Adelson e fa parte del consiglio di amministrazione di Las Vegas Sands, la prima società al mondo di gambling, con un impero tra Macao, Las Vegas e Singapore.

Vi è uno strano intreccio di interessi. Il 15 aprile 2014 Ader è diventato uno dei direttori della creatura di Adelson, il nemico numero uno del gaming online.

Lo stesso Ader è colui che nel 2014, appena entrato in Bwin.party, ha scatenato una vera offensiva contro il board della multinazionale ed in particolare del suo amministratore delegato, Norbert Teufelberger, ’co-founder di Bwin Interactive e poi Ceo di Bwin.party.

Con l’acquisto di Amaya di PokerStars, le azioni della multinazionale londinese sono sprofondate 12 mesi fa e l’azione di Ader è stata decisiva per mettere sul mercato la stessa Bwin.party. Morale della favola? Bwin.party è stata ceduta a CVC, piccolo bookmaker inglese (in confronto al colosso austro-britannico) finanziato da Wall Street.

Wall Street e il gioco online – fine prima parte – continua

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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