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David Baazov (PokerStars): “torneremo a far crescere il poker, strategie chiare”

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David Baazov, numero uno di Amaya, la società che controlla PokerStars e Full Tilt, torna a parlare dell’affare del secolo per il poker online ai media americani e rivela:  “il poker ha subito colpi molto dolorosi dal 2011. Ma noi abbiamo una specifica strategia che diventerà molto chiara nei prossimi 6, 12 mesi. Non lo dico con leggerezza, quando sostengo che faremo crescere il poker”.

“La gente deve e può guardare avanti, l’approccio sarà diverso e verranno introdotte cose innovative in termini di idee e di pensiero” assicura il CEO di Amaya.

Nel marketing le strategie sembrano già abbastanza note: ingaggio di sportivi famosi per far conoscere il gioco al grande pubblico. Gli acquisti di Cristiano Ronaldo e Neymar non sembrano casuali, ma coerenti ad una politica iniziata parecchi anni fa.

I piani futuri di Amaya, oltre al poker, prevedono un investimento mirato e massiccio nei Fantasy Games e l’ambizione della società canadese è quella di crescere in altri mercati verticali di gaming ma non solo.

Negli Stati Uniti, l’industria dell’e-gaming confida proprio in un intervento di Baazov per arginare l’offensiva di Sheldon Adelson che è stato attaccato in maniera polemica proprio dai vertici di Rational Group.

D’altronde c’è chi ha la memoria corta: nel 2010, Sheldon Adelson fu un partner molto speciale di PokerStars, ospitando una delle tappe più in vista del NAPT (North American Poker Tour), al Venetian. I loghi della poker room campeggiavano sul gioiello di Adelson, nel cuore di Vegas.

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Lo stesso boss di Sands aveva provato a investire nell’e-gaming con una licenza rilasciata dall’ Alderney Gambling Control Commission (la stessa che aveva riconosciuto la licenza di Full Tilt Poker, suscitando molte perplessità per il suo operato) e nel 2006, in partnership con Cantor Gaming nel 2006, ha provato ad offrire gioco online in UK. Dopo aver rimediato parecchi fallimenti nell-egaming, Adelson ha deciso di voler stroncare il business negli States, finanziando per 98 milioni alcuni membri del Congresso ed altri politici.

Lo scontro si preannuncia cruento con Amaya. Baazov e Adelson si sono incontrati per la prima volta a novembre: “in occasione – rivela ad All In Magazine – di una manifestazione benefica. Abbiamo avuto un confronto di idee abbastanza acceso. Io lo rispetto per quello che ha fatto ma sull’online abbiamo dei punti di vista differenti. In Nevada, Delaware e New Jersey, gli enti regolatori hanno fatto un buon lavoro, tutelando i consumatori. Meglio regolamentare il gioco che lasciare che gli americani continuino a giocare sui siti offshore, dove non hanno alcuna tutela”.

L’avversario (Adelson) è un osso durissimo. Ma non scordiamoci che Baazov, dal nulla, è riuscito ad ottenere da Wall Street un finanziamento da 3 miliardi, da uno dei fondi più in vista del mondo finanziario, con la forza delle sue idee e dei suoi progetti, nell’acquisizione di Oldford Group (PokerStars-Full Tilt). Sarà lui il cavaliere bianco del poker online statunitense e mondiale?

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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