Dopo Berlino la strada sembra tracciata. Dalla capitale tedesca è emersa – in modo chiaro – l’idea che il futuro del poker online italiano sarà condizionato dal progetto della liquidità internazionale studiato con la Francia ed – eventualmente – con gli altri partner europei. Daria Petralia e Charles Coppolani, responsabili del gioco online di Italia e Francia, hanno giocato a carte scoperte in queste ore.
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Deal con Regno Unito? Possibile, ma con condizioni diverse
Dopo Berlino il poker online italiano sembra avere una certezza in più. Con ogni probabilità sarà accantonata l’idea di una liquidità internazionale con il field dot com, attraverso un accordo con la Gran Bretagna. Se ci sarà un deal con il Regno Unito sarà diverso da quello prospettato.
Come ha anticipato Giovanni Carboni ad Assopoker, con Londra potrebbe essere raggiunta un’intesa. ma solo dopo aver creato una piattaforma europea con la Francia ed altri potenziali partner (Portogallo e Spagna, quando a Madrid ci sarà un Governo stabile). In tal caso gli inglesi – in un secondo momento – potrebbero decidere se giocare contro il field dot com o contro i players italiani, francesi etc. Ai players britannici verrebbe offerta questa doppia opzione.
Prospettive: sarà un mercato solo con mercati regolamentati
Le basi di questa nuova liquidità europea sembrano oramai palesi: a novembre in Germania, Italia e Francia chiederanno agli altri paesi se hanno intenzione di aderire al progetto comune. E’ molto probabile che Spagna e Portogallo in seconda battuta diranno di si. La Gran Bretagna sarà presente al tavolo ed è un particolare rilevante, così come la Germania.
Problema tassazione
Daria Petralia e Charles Coppolani sono stati chiari nel convegno berlinese organizzato da GiocoNews: sono intenzionati ad andare avanti in tempi rapidi. Non si conoscono però le condizioni anche se la sensazione è che l’Italia difficilmente accetterà la tassazione francese nel cash game.
I media francesi, al pari nostro, sono molto scettici su come verranno aggirati alcuni ostacoli tecnici rilevanti. ClubPoker.net ha esposto le proprie perplessità: i due mercati hanno un differente sistema di tassazione ed inoltre c’è il problema dell’IVA (VTA).
Proposta e ipotesi
Con ogni probabilità si potrebbe partire con una liquidità comune nei tournaments, ma è solo un’ipotesi. Una prospettiva comunque interessante per i torneisti italiani considerando che sulle piattaforme .fr possono giocare tutti i residenti europei di paesi non regolamentati. Di fatto, questa liquidità potrebbe far giocare i nostri players contro gli appassionati di tutta Europa.
Una cosa è certa: l’Arjel sta forzando la mano per avere maggiore autonomia. Un atteggiamento che fa ben sperare per il futuro, anche in ottica di riforma fiscale del poker online francese.