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Il Portogallo apre alla liquidità internazionale di PokerStars.eu, occasione d’oro anche per l’Italia

Alla fine, dopo un lungo tira e molla, il Portogallo ha deciso di aprire le proprie porte alla liquidità internazionale nel poker online ma solo a certe condizioni.

A dicembre era esplosa la polemica, a seguito dell’annuncio dell’ente regolatore, SRIJ, di voler chiudere le frontiere del nuovo mercato. A seguito delle proteste dei giocatori, la scorsa settimana i regular lusitani sono stati informati dell’ennesima retromarcia.

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Cristiano Ronaldo, testimonial di PokerStars

 

In questo modo, potranno accettare gioco in Portogallo rooms che “dispongono di licenze in paesi che non vietano la liquidità internazionale”.

Ad esempio la Gran Bretagna, il Belgio e tutta la rete dot eu. Infatti le autorità portoghesi hanno fatto sapere che giurisdizioni come UK e Malta (che rilascia licenze .eu) possono condividere liquidità con le rooms autorizzate da Lisbona.

In teoria anche il nostro paese potrebbe condividere il field con i portoghesi, visto che la nostra legge non vieta la condivisione della liquidità internazionale.

L’unico grosso limite è che non sono ammessi i network, come ad esempio iPoker e MPN (Microgaming). La legge non ammette licenze ” business to business”. Rimane il dubbio su 888Poker che serve diverse skin come LotosPoker, WSOP, Lucky AcePoker e Tower Torneos.

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Le autorità del SRIJ hanno assicurato che la legge potrebbe essere modificata ma ci vorranno almeno due anni.

In tutti i casi, nel piccolo Portogallo hanno capito che nel poker online (ma non solo) i mercati regolamentati sono un fallimento, le barriere alla fine rappresentano solo una limitazione eccessiva che soffoca la liquidità ed hanno optato per la soluzione più intelligente, come d’altronde insegna la Gran Bretagna stessa.

In Italia ed in Francia invece si continua a perdere tempo e non trovare una soluzione concreta mentre il mercato del cash game sta decadendo.

Con l’improvviso cambio di programma da parte del Portogallo, il nostro paese avrebbe teoricamente un partner, ma è molto probabile che i lusitani preferiscano aderire alla liquidità di PokerStars.eu. Sarebbe il momento decisivo per svoltare ed aprire anche in Italia al field europeo.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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