La Francia rappresenta uno dei mercati che offre maggiori tutele ai players. Nonostante questo sistema – sulla carta – “protettivo”, sta scoppiando al di là delle Alpi lo scandalo di EuroPoker, la room messa in liquidazione pochi mesi fa.
Inoltre l’ARJEL, l’ente regolatore per il gioco online, riceve ogni anno oltre 400 segnalazioni da parte di giocatori per presentare reclami e controversie nei confronti dei siti autorizzati con regolare licenza. Vi sono ben 100 casi ancora aperti. Secondo l’ARJEL quasi 450 querelle giudiziarie potevano essere risolte da un mediatore.
In Senato martedì scorso è stato presentato un emendamento per far approvare la figura di un mediatore istituzionale, esperto in materia e capace di poter celermente risolvere le controversie tra gli utenti e le poker rooms (non sono ammessi i casinò online in Francia).
Si tratta quindi di una figura tecnica che deve essere in grado di poter conoscere le problematiche di settore e le leggi ed i regolamenti da applicare per risolvere il caso.
Come detto, in questo momento è in discussione dinanzi ad un tribunale, la querelle di EuroPoker, sito messo in liquidazione. Il problema principale riguarda il fatto che i giocatori hanno rivendicano crediti che non risultano dai saldi forniti dalla room. La querelle giudiziaria rischia di durare anni perché il giudice dovrà nominare un consulente tecnico. Con un mediatore, si sarebbe potuta trovare una soluzione in maniera relativamente rapida. Una figura che potrebbe essere anche molto utile per il mercato italiano.