Il sogno sembra definitivamente tramontato: non ci sarà alcuna liquidità internazionale comune tra Italia e Francia, salvo clamorosi ripensamenti.
Il Segretario di Stato al Bilancio, Christian Eckert, ha disatteso le promesse: nel testo di legge sul Digitale non c’è alcuna menzione di modifica regolamentare per consentire l’apertura delle porte al poker transalpino, nonostante le rassicurazioni dell’Arjel, l’ente regolatore per il gioco online.
E’ possibile consultare pubblicamente il nuovo testo di legge fino al 18 ottobre ma non c’è alcun accenno al poker da remoto.
La comunità dell’online è rimasta senza dubbio delusa dopo le (false) promesse di Christian Eckert spese nel mese di aprile e i primi rumors che vi avevamo anticipato nel febbraio del 2015.
La modifica legislativa per consentire alla Francia di aprire agli altri mercati quindi non è stata inserita in questa nuova legge ed è un fulmine a ciel sereno visto che il Segretario al Bilancio si era esposto per questo progetto.
Per l’Italia, a questo punto, le uniche possibilità arrivano dalla penisola iberica: Spagna e Portogallo ma c’è la reale volontà ad attuare questo progetto?
Nel nostro paese, la normativa consente una condivisione della liquidità, ma non si sono mai riscontrate forti intenzioni di voler trovare una soluzione alternativa, considerando che l’Italia potrebbe comunque aprire il proprio bacino alla liquidità internazionale (stesso field della rete dot com ma con licenza statale), strada che hanno percorso altri paesi con mercati regolamentati (Gran Bretagna, Belgio e Danimarca, per fare degli esempi).
Aspettare le mosse della Francia è solo un’inutile attesa.