Il recente annuncio di Matteo Renzi rischia di lasciare il segno per molti anni nel gambling italiano. Il Premier, alla vigilia del referendum costituzionale che potrebbe segnare le sorti del suo Governo, ha annunciato il piano per eliminare le slot dagli esercizi commerciali.
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La promessa del Premier
Rispondendo alle domande sulla disponibilità dei fondi riservati alla ricostruzione per le aree terremotate, Renzi ha dichiarato al settimanale Vita: “Nessun aumento delle accise sulla benzina e nessun incremento dell’azzardo in questo Paese. Anzi, sulle slot stiamo mettendo a punto una misura per toglierle dagli esercizi commerciali“.
Una nuova misura in arrivo? Il Governo ha già previsto una riduzione drastica del parco slot sia nella Delega Fiscale che nella Legge di Stabilità, ma Renzi parla di eliminazione totale dagli esercizi pubblici. In poche parole, le slot machines esterne ai casinò potranno essere posizionate solo nelle sale giochi regolamentate.
La manovra per eliminare le slot
La conferma arriva da Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia con delega sui Giochi, al quotidiano Avvenire, come riporta l’agenzia Agimeg:
“Abbiamo avviato a luglio una proposta in Conferenza Unificata che prevede di andare oltre la riduzione di almeno il 30% delle slot machines, già decisa con la legge di Stabilità e di farlo eliminando l’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri); riducendola in modo significativo – fino ad azzerarla – nei pubblici esercizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi; introducendo una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) dei punti gioco e un rigoroso sistema di controlli; considerando valide, in materia di distanze, le decisioni normative adottate finora dagli enti locali, con i quali è in corso un negoziato. Comunque, posso assicurare che la nostra linea è ridurre e razionalizzare”.
Accordo tra Stato e Regioni
In questo modo, il Governo ricuce lo strappo con Regioni e degli Enti Locali. Da una parte riduce in maniera drastica il numero delle macchinette negli esercizi commerciali, dall’altra parte riceve collaborazione nella attuazione della disciplina su sale giochi e punti scommesse, riconoscendo un’autonomia non solo amministrativa agli enti stessi.
Ma l’aspetto importante è che le famigerate macchinette verrebbero eliminate in posti dove è alto il rischio di esposizione al gambling per fasce di persone che meritano tutela e protezione, come minori e anziani.
Nuovi casinò in arrivo
Questa mossa potrebbe anche essere il preludio all’apertura di nuovi casinò: lo Stato rinuncerà facilmente ad una consistente fetta del gettito erariale proveniente da questo settore?
Da tempo sosteniamo quanto sia importante razionalizzare l’offerta delle slot sul territorio: importante eliminarle dagli esercizi pubblici ed aprire nuove sale da gioco controllate e monitorate (sia per l’accesso dei minori che per l’applicazione della normativa sull’anti riciclaggio), in aree lontane dagli attuali casinò esistenti (in modo tale da non creare distorsioni nella concorrenza).
C’è a nostro avviso un’aperta importante del Governo in tal senso.
La conferenza Stato-Regioni si impegna a nuovi interventi per “nuovi orari con una apertura minima dei punti gioco di 12 ore, la cui distribuzione nell’ arco della giornata resta di competenza dell’ente locale; inasprimento dei controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale”.
Dall’altra parte il Governo otterrebbe il via libera ad “avviare una regolazione dell’attuale disciplina dei Casinò, finalizzata a ridurre la frammentazione della diffusione territoriale del gioco”. Voi come la interpretate?