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Perché PokerStars vuole acquistare PartyPoker e il World Poker Tour

[imagebanner gruppo=pokerstars] Nel mese di novembre sono emerse le prime indiscrezioni sulla potenziale vendita di Bwin.Party. I rumors sono stati raccolti dai principali quotidiani economici, nonostante la smentita della multinazionale europea.

In pole position c’è senza dubbio Amaya Gaming, la società proprietaria di PokerStars e Full Tilt e vi spiegheremo anche quali sono le strategie che vuole seguire Rational Group.

Stanno sondando il terreno anche Playtech e il partner Ladbrokes (uno dei principali bookmaker mondiali).

In particolare la società israeliana dispone di riserve cash destinate a finanziare acquisizioni strategiche ed inoltre, per lo stesso motivo, ha emesso obbligazioni per 315 milioni di dollari. Qualcosa di grosso bolle in pentola.

Una delle trattative principali è però con un altro gruppo canadese: Intertain , presente nel mercato del gambling online con i brand CostaBingo, InterPoker e InterCasino. E’ probabile che siano interessati solo al prodotto Bingo di Bwin.

La società nord americana ha confermato la negoziazione con un comunicato stampa.

Nonostante le smentite di rito, Bwin.Party è in vendita. Da Londra hanno incaricato Deutsche Bank AG di valutare tutti gli scenari possibili.

La battaglia cruciale si sta giocando soprattutto in Germania, nel mercato delle scommesse (appena legalizzato). Si tratta del primo mercato di Bwin che rischia di veder erose le sue quote con l’ingresso di numerosi operatori. La polverizzazione dell’offerta nel betting tedesco è avvertito come un pericolo per gli analisti.

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E’ possibile però ipotizzare uno scenario diverso, accreditato da fonti autorevoli: Bwin.Party starebbe pianificando un’operazione di spin-off, dividendo le attività in crescita (il betting rimane il core business) dal resto (casinò, bingo e poker). Ed è proprio qui che si sta inserendo Amaya-Rational Group (leggi PokerStars), molto sensibile a tutti i prodotti dell’e-gaming e pronta anche a lanciarsi nel mercato del betting.

Il poker però rimane il core business. Considerando le recenti difficoltà nell’entrare ufficialmente nel mercato degli Stati Uniti, PokerStars potrebbe rilevare proprio “l’asset poker” di Bwin.Party per sfruttare al massimo la notorietà negli States del brand PartyPoker (fino al 2006 principale rooms “americana” e mondiale). Non solo: il piano riguarderebbe anche la valorizzazione del World Poker Tour, marchio storico del poker statunitense.

Di fatto, PokerStars si concentrerebbe sull’European Poker Tour nel Vecchio Continente. In America, gli investimenti e gli sforzi marketing andrebbero in un’altra direzione (WPT), in attesa che l’online sia regolamentato in tutti gli stati.

 

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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