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Poker e tasse: Malta è una piattaforma fiscale favorevole per i grinder italiani?

Sempre più giocatori di poker italiani e grinder online europei stanno invadendo Malta. La moda è diffusa tra i giocatori del nostro paese e non solo. I vantaggi sono molteplici per chi vuol giocare sulle piattaforme online internazionali ma il cambio di residenza non è favorevole a tutti i giocatori, dipende dalle posizioni e dalle abitudini di gioco. C’è molta disinformazione in merito soprattutto agli aspetti fiscali, disinformazione che è alla base di scelte che nel lungo periodo posso rivelarsi errate ed EV negativo.

Contesto sociale favorevole

Innanzitutto, un vantaggio indubbio è che la residenza sull’isola consentono di poter giocare sulle principali piattaforme dot com (e questo aspetto è scontato).

Le stesse rooms internazionali hanno scelto Malta: PokerStars e Full Tilt, ad esempio, hanno sede nel cuore di Sliema, una delle principali cittadine maltesi. Stesso discorso vale per Betclic (Everest Poker), Unibet, Betfair, Betaland, Betsson e centinaia di operatori che offrono gioco online. Non a caso l’isola è considerata la capitale mondiale del gioco online, visto che gran parte del traffico internazionale è gestito proprio da LGA, l’ente regolatore governativo.

Vi è una forte presenza dell’industria dell’e-gaming sull’isola e, di conseguenza, chi gioca o lavora nel poker non è visto come un alieno, ma bensì come un normale lavoratore che porta risorse alla piccola isola. E dal punto di vista sociale e lavorativo non sono pochi i vantaggi indiretti.

Il mestiere del poker pro è, di fatto, accettato e riconosciuto. L’habitat è quello giusto: il giocatore professionista non vive nell’ambiguità come in Italia, con una spada di Damocle continua sulla sua testa (ne sono un esempio le contestazioni fiscali ai pro azzurri per le vincite all’estero che continuano ad arrivare nonostante le sentenze europee Blaco-Fabretti).

Sistema fiscale

Il sistema fiscale è senza dubbio uno dei più favorevoli in Europa, soprattutto per le aziende che operano in questo settore (ne parleremo in maniera più approfondita nella seconda parte di questo editoriale) ma non solo.

Inoltre sull’isola si parla inglese (lingua ufficiale al pari del maltese) ed anche italiano (soprattutto i ragazzi da trent’anni in su conoscono bene la nostra lingua).

Malta ha un altro vantaggio: oltre ad avere un sistema fiscale (per una persona fisica si arriva ad un massimo del 35% sui redditi) e previdenziale equilibrato, prevede una serie di rimborsi interessante. Il sistema è stato approvato nel 2006 dalla Commissione UE (si può arrivare fino ad un rimborso di 6/7 per le società, se si risponde a determinati criteri).

Ci troviamo in un contesto europeo: è un paese membro dell’Unione da parecchi anni e dal 2010 è nella white list e non è considerato un paradiso fiscale, pertanto il network bancario è comunicante e collegato con quello degli altri paesi europei e non comporta grosse complicazioni (è necessario rispettare i parametri legali oggettivi), in caso di transazioni e spostamento di flussi di denaro.

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I falsi miti: obbligo dichiarativo

Chi pensa però di non pagare tasse o non avere obblighi dichiarativi (redditi derivanti dal poker) a Malta è fuoristrada.

C’è anche da sfatare il mito che costituendo una società tra grinder, si possa pagare solo il 5% dei propri profitti, come abbiamo letto su alcuni portali di informazione. Nulla di tutto questo, le dinamiche sono ben diverse e complicate.

Si può arrivare ad ottenere un rimborso fino al 30% (6/7 del 35%, aliquota unica per società) ma solo dopo aver versato il 35% calcolato sui propri utili e rispondendo a condizioni ben precise. Uno dei criteri principali è che ne ha diritto una holding estera (che controlla una società maltese) i cui proprietari non sono residenti a Malta. Una configurazione non semplice da attuare per i grinder. Ma su questo punto saremo più chiari in seguito.Ci sono però tanti aspetti positivi e negativi da valutare con attenzione.

Fine prima parte – continua

Nella seconda parte valuteremo i vantaggi-svantaggi per i giocatori italiani e quali sono gli obblighi sotto il profilo fiscale, con i principi cardine del sistema maltese.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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