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Poker e tasse: la sentenza CGE e l’online. Il problema delle vincite extra UE…

Nelle motivazioni della sentenza favorevole a Pier Paolo Fabretti e Cristiano Blanco, la Corte di Giustizia Europea (CGE) focalizza la sua attenzione sul carattere discriminatorio della normativa fiscale italiana.  Proprio per questo motivo, a nostro avviso, il precedente avrà un peso rilevante in futuro anche per il gioco online (in ottica dei players).

Normativa discriminatoria

La sentenza – come noto – riguarda le vincite conseguite nei tornei live, all’interno dei casinò degli Stati Membri dell’Unione Europea. Pertanto, per la CGE, la normativa italiana favorisce i quattro casinò della Penisola e disincentiva il gioco nelle altre sale dell’Unione Europea, inducendo i nostri giocatori a prendere parte ad eventi solo all’interno dei confini nazionali. I giudici hanno, pertanto, bocciato in toto la normativa, palesemente, discriminatoria.

Risarcimento danni

Ma non solo: l’inchiesta All in è stata – di fatto – sconfessata su tutta la linea. Quanto costerà ai contribuenti questa indagine? Molti poker pro hanno già preannunciato un’azione di risarcimento danni. Cristiano Blanco, nella nostra intervista, ha già promesso che valuterà attentamente questa ipotesi. E le motivazioni dei giudici europei sembrano supportare le intenzioni di Blanco, considerando l’ampia giurisprudenza citata dalla Corte stessa, su casi simili.

 

Applicazione sentenza

Bisognerà prima capire quale sarà l’atteggiamento delle autorità italiane nell’accoglimento del precedente, per casi simili o analoghi. Per i ricorsi pendenti, ci sono pochi dubbi: le commissioni tributarie non potranno non tenere conto di un precedente del genere. Però quale sarà l’atteggiamento in futuro delle autorità di controllo?

Nel poker live vi sono state tre sentenze della Corte di Cassazione favorevoli ai circoli, ma si continua – con colpa grave – a ignorare la giurisprudenza maggioritaria ed univoca (per questo motivo il Ministero degli Interni non può più esimersi da pubblicare una circolare che accolga le linee giurisprudenziali).

Stesso discorso nel betting: si sprecano le sentenze della CGE sui CTD e CED, ma è da 15 anni che continua questa diatriba giudiziaria e, nonostante la posizione chiara dei giudici comunitari, continuano a fioccare ogni giorno sequestri e denunce, con automatiche assoluzioni nei tribunali italiani e conseguente spreco di risorse pubbliche.

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Vincite gioco online

Come più volte sottolineato, la Corte lussemburghese ha messo in evidenza il carattere discriminatorio della normativa italiana. E questa considerazione non può valere solo per il gioco live ma anche per l’online.

Pertanto, tale principio (ed esenzione) dovrà essere applicato anche a coloro che maturano vincite su siti “europei”.

Pensiamo, ad esempio, a quel giocatore di Varese che aveva incassato una considerevole vincita su un casinò, aggiudicandosi un jackpot milionario. Al gambler lombardo era stata mossa una contestazione fiscale. Tutti i telegiornali ne parlarono, dando ampio risalto alla storia e all’inchiesta. Ma le motivazioni della sentenza “Blanco-Fabretti” spazzano via ogni dubbio.

Vincite extra UE

In queste ore di euforia si sono registrati commenti di ogni tipo. E’ bene non perdere di vista il focus della sentenza e non fare confusione: questo precedente vale solo per le vincite registrate nei casinò all’interno dell’Unione Europea . Fuori da questo ambito, devono essere applicate le convenzioni fiscali bilaterali tra i vari paesi e l’Italia.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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