Vai al contenuto

Il Portogallo scherza col fuoco: si al poker dot com!

[imagebanner gruppo=gazzabet] Sono giorni decisivi per l’entrata in vigore della nuova legge sul gioco online in Portogallo. Il Governo lusitano è sempre stato scettico sulla regolamentazione dell’e-gaming, ma le forti pressioni della Troika internazionale alla fine hanno prevalso. L’obiettivo è quello di aumentare le entrate fiscali dal settore in maniera verticale. Le aliquote rischiano però di far deragliare la locomotiva ancor prima della partenza. Nel poker e negli altri giochi (vedi casinò), si applicherà un prelievo, variabile dal 15% al 30%, in base ai volumi. Se ad esempio, i ricavi lordi degli operatori saranno inferiori a 5 milioni annuali, si applicherà il 15%. Se verrà superata la soglia dei 10 milioni invece l’aliquota sarà del 30% (fuori da ogni logica). Nel betting online invece si passerà dall’8% al 16% in base sempre ai ricavi lordi. Poker player In base ad un’anticipazione di PokerFuse inoltre le gaming company autorizzate da Lisbona potranno accettare pagamenti da qualsiasi “istituto di credito con sede all’interno dell’Unione Europea”. In estrema sintesi, come in Francia, potranno giocare sulle room portoghesi, tutti i residenti dell’UE. Ma c’è di più: secondo il portale statunitense, il Portogallo sembra voler consentire ai propri giocatori di giocare sulla rete dot com / dot eu . Un passo (pare) un pò troppo azzardato visto la scarsa esperienza dei giocatori lusitani, chiamati – fin da subito – ad un confronto diretto con i grinder internazionali.
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI