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Cate Hall è la giocatrice dell’anno, ma dice: “è un premio che non ha senso, lo prendo come consolazione”

Sull’argomento “donne e poker” aveva già avuto modo di far discutere parecchio, quindi non sorprende quanto accaduto la notte scorsa a Los Angeles, con Cate Hall. Che oltre ad essere bella e brava, la ex avvocatessa avesse anche una personalità piuttosto forte era cosa nota, ma stavolta si è davvero superata.

Ieri sera, alla serata di gala che assegnava gli American Poker Awards prodotti dal Global Poker Index di Alex Dreyfus, Cate Hall era presente in quanto fra le nomination per il premio di Female Player Of The Year. Alla fine è stata proprio lei la vincitrice, ma il suo discorso di accettazione è stato quantomeno singolare.

“Sono davvero tanto orgogliosa di vincere questo premio, ma devo confessare che secondo me il concetto di “giocatrice dell’anno” non ha alcun senso”, ha esordito la Hall, che poi ha spiegato quello che poteva sembrare un atto di scortesia nei confronti dell’organizzazione. In realtà il cuore della sua riflessione non era questa fattispecie, ma l’idea stessa di continuare a ghettizzare le donne attribuendo loro categorie a parte. “Quest’anno ci sono stati 77 uomini che mi sono finiti davanti (Cate ha concluso l’anno al 78° posto nel ranking GPI, ndr), quindi per me questo premio è come un messaggio in cui si dice che non sono pronta per competere con loro”.

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Ciò significa gettare la spugna? Neanche per idea. Cate Hall ha intenzioni serie: “In fin dei conti è da appena un anno che ho deciso di giocare a poker professionalmente, quindi la mia intenzione è quella di arrivare a competere per essere la migliore al mondo”. Non solo tra le donne, cosa che per lei rappresenta una sorta di premio di consolazione, “che però accetto con piacere”, conclude tra gli applasi scroscianti dei presenti.

Un discorso fuori dal comune che rivela una competitività fuori dal comune. Cate Hall è un personaggio di cui il poker aveva assoluto bisogno e ci auguriamo che porti a termine i suoi obiettivi. Lunga vita a Cate!

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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