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Charlie Carrel non si smentisce: centra il mono out al river per il poker

Complice anche il suo recente successo nell’EPT High Roller da 25.000 € di Montecarlo, il nome di Charlie “Epiphany77” Carrel dovrebbe ormai cominciare a suonarvi familiare: l’inglese è uno dei professionisti più talentuosi emersi in tempi recenti, ma per sua stessa ammissione anche uno tra i più fortunati.

E’infatti grazie anche a vincite importanti in alcuni tornei che il suo bankroll è passato dall’essere praticamente niente ad una cifra a parecchi zeri, lui che paradossalmente è prima di tutto un giocatore di cash game. Sempre in un torneo, anche se questa volta non così importante ed in una mano tutt’altro che decisiva, Charlie si è trovato suo malgrado ad essere autore di uno scoppio curioso, trasformando un cooler imparabile in una bad beat clamorosa per il suo avversario. E tutto questo stando semplicemente a guardare.

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Charlie Carrel, sulla destra, festeggia all’EPT (photo courtesy Tomas Stacha)

Il torneo in questione è un domenicale 6-max da 162 dollari, nel quale “Epiphany77” finirà poi dodicesimo: Carrel apre k q da UTG+1, venendo però 3-bettato dal grande buio che controrilancia fino a 8.400 su bui 700/1400. Alle sue spalle ha ancora 69.000 fiches, Charlie lo copre e decide di chiamare.

Il flop è 8 k a , ed “Epiphany77” chiama la continuation bet di metà piatto del suo avversario. Al turn cade però il k che gli consegna il trips di re. Il grande buio checka ed allora Carrel punta 17.585 in un piatto di 37.100, subendo però il rilancio all-in fino a 60.000 fiches totali.

Charlie chiama vedendosi però girare a a per un full quasi imbattibile, visto che “Epiphany77” ha una sola carta nel mazzo che può aiutarlo, il k che però comparirà al river appena più spesso del 2% delle volte. E questa, per sua fortuna, era una di quelle.

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Naturalmente di mani fortunate o sfortunate che dir si voglia se ne sono viste anche di peggiori, e soprattutto con una posta in palio ben superiore di questa, ma naturalmente ad “Epiphany77” sarà comunque scappato un sorriso, mentre immaginiamo che per il suo avversario le cose non siano andate esattamente nello stesso modo.

Curiosità a parte, l’estate che ha di fronte vedrà Charlie Carrel fare il suo debutto alle World Series, visto che adesso ha quei 21 anni indispensabili per poter entrare in un casinò statunitense e quindi partecipare finalmente alle WSOP, compreso il One Drop da oltre 100.000 dollari di buy-in: lì sì che una mano del genere potrebbe davvero significare qualcosa di importante, ma uno come lui potrebbe vincere anche senza qualche scoppio tanto spettacolare…

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