Poker onlineTra fine ottobre e fine novembre si giocherà il final table del Main Event WSOP 2016, ma in quel periodo c’è qualcos’altro a tenere alta l’attenzione dei pokeristi americani (e non solo): le elezioni presidenziali. A tal proposito, si è scatenato uno scontro ‘virtuale’ tra Daniel Negreanu e Mike Matusow: la pietra dello scandalo è un tweet di Erik Seidel.
I due candidati per la successione a Barack Obama nel ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump e Hillary Clinton, secondo gli ultimi sondaggi sarebbero appaiati. Si profila dunque un testa a testa, dove ogni voto può risultare fondamentale.
Twitter è uno strumento molto usato oltreoceano e sono tanti i personaggi, più o meno famosi, che hanno palesato il proprio supporto per il candidato da loro scelto. Come Daniel Negreanu, che non ha mai nascosto ai suoi oltre 400.000 follower di apprezzare Hillary Clinton, senza se e senza ma.
Il dibattito, già caldo di suo, si è infiammato quando ‘The Mouth’ ha praticamente dato del drogato ad Erik Seidel, che aveva così twittato: “Se Trump vince e mette le mani sui codici nucleari, c’è un’eccellente possibilità che questo segni la fine della civiltà”.
Mike Matusow ha risposto: “Eric, non pensavo che consumassi droga”, evidentemente in disaccordo con il pensiero di Seidel. Anche perché ‘The Mouth’, a differenza di Daniel Negreanu e dell’altro collega, vorrebbe che fosse Donald Trump il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Qui è intervenuto a gamba tesa Daniel Negreanu, replicando a Matusow: “Detto dal tizio che ha il cervello fritto da anni di uso di droga e che ancora oggi si prende una miriade di pillole”. Apriti cielo.
Probabilmente Matusow stava addirittura scherzando, ma Daniel Negreanu non ci ha pensato due volte a chiamare in causa ‘The Mouth’, ricordando i suoi problemi personali, legati soprattutto all’abuso di sostanze stupefacenti.
Una mossa che diversi utenti di twitter hanno definito “fuori luogo”, un intervento esagerato che Daniel Negreanu avrebbe anche potuto risparmiarsi, o al limite rimodulare per esprimere il medesimo concetto (il disaccordo con ‘The Mouth’) senza però tirare in ballo fatti strettamente personali e delicati.
