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David “Viffer” Peat: “La mia vita sregolata a Las Vegas, da broke a milionario in una settimana”

Come abbiamo accennato nell’articolo di ieri, David Peat non ha parlato solamente della Durrrr Challenge nel corso dell’attesissimo podcast con Joe Ingram. Per gran parte del tempo ha raccontato aneddoti sulla sua vita al limite, sulla sua carriera altalenante di poker pro e in generale su tutto quello che ha combinato in quasi vent’anni di gambling ed eccessi.

È bene sottolineare fin da subito che David Peat non è un esempio da seguire (come ammette lui stesso a gran voce alla fine del podcast) e se oggi non gioca praticamente più a poker è anche perché non ha mai avuto la mentalità del professionista. Tra sessioni disastrose ai tavoli dei casinò, abuso di droghe e party sfrenati con decine di prostitute, “Viffer” si è costruito la reputazione di un gambler che ha vissuto la sua vita al limite.

Il tempo verbale al passato è d’obbligo, perché nel corso della chiacchierata con Ingram Viffer ha detto di essersi lasciato alle spalle quello stile di vita ora che è nato il suo primo figlio.

“Sono stati piuttosto vincente quando giocavo online ma posso dirti di essere stato broke e milionario più volte nel corso della stessa settimana“, ha raccontato il 40enne ripercorrendo la sua lunga carriera. “Com’è possibile? Non te lo so dire! Ti svegli un giorno, vai alla tua cassetta di sicurezza del Bellagio e scopri di avere un milione di dollari, ti guardi intorno e dici “oddio c’è Sammy Farha che sta giocando”. Così ti siedi contro di lui con $500.000, prendi un paio di bad beat e ti ritrovi a zero. Allora vai a prendere l’altra metà del milione e chiedi anche in prestito $50.000 perché a quel punto non vuoi mica giocare semplicemente per tornare in breakeven, no?”.

Fin dalle prime battute risulta chiaro che David Peat non si tirerà indietro e risponderà con schiettezza a qualsiasi domanda. Nel corso del podcast parla a lungo di droghe, tentativi di riabilitazione, pornostar, prostitute e della folle vita notturna di Las Vegas. Menziona l’uso di droghe come l’Adderall per giocare a poker e la cocaina per “far divertire le ragazze”, ricorda quella volta in cui Dan Bilzerian gli “rubò” la donna e quando fece festa per cinque giorni senza mai dormire. E ovviamente menziona gli swing milionari che hanno caratterizzato tutta la sua carriera.

“Quando vai broke, la prima cosa che fai è andare a dormire. Cos’altro puoi fare?”, racconta Viffer, che poi ricorda come, fino a qualche anno fa, tutto era più facile a Las Vegas. “Ti racconto una storia: una volta ero a corto di soldi, diciamo pure che ero broke. Sono andato a chiedere $10.000 in prestito e mi sono seduto al $10-$20 del Bellagio. In quelle partite se una persona ti 3-bettava non dovevi fare altro che foldare. Era molto difficile che qualcuno ti prendesse tutto, all’epoca. Io sapevo sempre dov’ero nella mano e mettere tutto il bankroll in gioco sul tavolo era normale in quel contesto“.

Peat precisa che ora il livello è molto più alto e per questo motivo tanti giocatori hanno scelto di dedicarsi ad altro, lui compreso. Ricordare i primi tempi a Las Vegas, però, è quasi doloroso: “Quando sono arrivato a Las Vegas la prima volta era veramente troppo facile fare soldi con il poker. C’erano turisti che arrivavano per il weekend e perdevano $40.000 al $10-$20. Ora non è più così”.

Questa nuova situazione lo ha spinto a prendere una decisione drastica: “Due o tre anni fa ho smesso di giocare a poker e mi sono trasferito a San Diego. Ora che sono tornato a giochicchiare mi rendo conto che la situazione è ancora peggiore. La mia carriera nel poker è finita. Tornerei solo se facessero di nuovo High Stakes Poker o Poker After Dark. Per me il poker è morto. Non è più divertente. Mi siedo ai giochi No-Limit e tutti si prendono 20 secondi per foldare anche quando sanno già che avrebbero foldato. Non ha più senso”.

Sembrano le giustificazioni di un giocatore perdente, e invece non è così: Viffer ha vinto milioni di dollari nel corso degli anni giocando esclusivamente a cash game (ha solo tre ITM dal vivo). Il problema è che di questo bottino è rimasto ben poco a causa delle tentazioni di Las Vegas in cui è cascato un’infinità di volte: Peat ha dichiarato di aver speso complessivamente 2 milioni di dollari nei locali di Sin City. Ma tutto sommato non ha rimpianti.

David "Viffer" Peat con i suoi cani
David “Viffer” Peat con i suoi cani

“Ho 40 anni, se dovessi morire oggi potrei dire di aver avuto alcune delle donne più belle al mondo e di aver partecipato ad alcuni dei party più assurdi di sempre. Nella mia lista di cose da fare non c’è più molto da raggiungere. Mi chiedo cosa voglio ora dalla mia vita: continuare a fare festa e andare a letto con stripper e pornostar, che alla fine è deprimente? Io ho sempre avuto i rimorsi dopo aver fatto festa. Quando lo fai cinque giorni a settimana per cinque anni diventa ripetitivo”.

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Questa vita spericolata ha avuto forti ripercussioni, non solo sulla sua carriera: “Cinque anni fa mi sono svegliato depresso perché sentivo di non aver nessun obiettivo nella mia vita. I soldi non mi rendevano più felice, ma alla fine continuavo sempre a fare le stesse cose. All’epoca mi sembrava che queste cose mi rendessero felice ma sul lungo periodo non è così. Poi ho conosciuto questa ragazza, dal mio punto di vista la miglior ragazza sulla faccia della terra, e ho deciso che sarebbe cambiato tutto”.

Sullo stato attuale della sua carriera di poker pro, Viffer sembra confuso (a onor del vero sembra poco lucido per tutta la durata del podcast): prima dice di essersi ritirato ed essersi trasferito a San Diego, poi dichiara di essere tornato a Las Vegas per giocare. Alla fine, però, sembra essere piuttosto convinto nell’affermare di essere in pensione: “Non posso lavorare: sono grasso, ho 40 anni e non ho nessuna possibilità di farmi assumere. Posso dire di essere in pensione, ho abbastanza soldi per non fare più niente, nonostante alcuni investimenti immobiliari che mi hanno fatto perdere un sacco di denaro”.

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Tuttavia, su Twoplustwo diversi utenti hanno dichiarato di averlo visto giocare ai tavoli low stakes di Las Vegas. David Peat ha una spiegazione anche per questo: “Molte persone mi hanno sfidato dicendo che non potrei battere nemmeno i low stakes di Limit Hold’em del Bellagio, quindi ho giocato un po’ lì per le prop bet. Ho giocato al $2-$4 e limiti di questo tipo. Potrei giocare agli high stakes se volessi. I soldi non li ho ma potrei trovarli. Ma gli swing sono pazzeschi e quindi mi chiedo se voglia davvero vivere quello stress”.

Infine, David “Viffer” Peat si congeda con un ragionamento che fa comprendere al meglio quanto una vita spericolata fatta di donne, droghe ed eccessi non sia sinonimo di felicità:

“Un giorno stavo giocando una partita di No-Limit Hold’em molto alta. Quando mi sono alzato avevo davanti a me circa $600.000. Si avvicina un ragazzino e mi racconta che sta frequentando l’ultimo anno all’Università di Giurisprudenza, che gli mancano pochi esami per laurearsi. Ma lui vuole smettere con la scuola perché vuole diventare un giocatore professionista, vuole diventare come me. A quel punto gli ho detto chiaramente: “Vedi questi soldi, le belle donne, le macchine costose e tutto il resto? Io scambierei tutto questo immediatamente per essere dove sei tu. Non mollare la tua educazione e la tua vita reale per cercare di vivere questa esistenza” Questa è una bella vita da fuori, ma non ti riempie dentro. Mi è capitato per un anno intero di non uscire mai dal casinò. Ci vuole equilibrio nella vita. Oggi ho molto meno di quanto avevo un tempo ma dentro di me ho dieci volte tanto“.

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