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Nel corso della sua lunga carriera (ormai sono più di 25 anni), Phil Hellmuth è sempre riuscito a confermarsi come uno dei pochi top player in grado di portare a casa risultati straordinari. Lo dimostrano i 13 braccialetti WSOP e gli oltre 18 milioni di dollari vinti nei tornei dal vivo, numeri che veramente poche persone nel mondo possono anche solo avvicinare.
Nonostante questo palmarès incredibile, Phil Hellmuth è soprattutto noto per essere uno dei giocatori più inclini al tilt e alle lamentele al tavolo. Il suo soprannome Poker Brat (il “moccioso del poker”) deriva proprio dal suo comportamento, spesso simile a quelle di un bambino lagnoso.
Che sia una strategia per diventare un personaggio ineguagliabile nel mondo del poker oppure la sua vera natura non è dato saperlo con certezza, certamente nel corso degli anni abbiamo assistito a diverse sue “esplosioni” che rimarranno per sempre nella storia di questo gioco.
Tra tutte quelle che ha avuto in carriera (e ne ha avute veramente tante), abbiamo scelto quelle più notevoli, quei tilt conditi da insulti agli avversari che lo hanno reso uno dei giocatori al tempo stesso più amati e odiati del mondo. Tra infiniti “beep” per coprire le sue parolacce, avversari allibiti, penalità subite e accuse ai dealer ecco un viaggio in cinque tappe nel mindset di Phil Hellmuth.
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