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Isaac Haxton: “perché merito la conferma nel team pro di PokerStars”

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PokerStars.com ha tagliato gran parte del suo team pro, sono cadute anche teste pesanti. A molti nomi storici della room dell’Isola di Man non è stato rinnovato il contratto. Ed ora, è prossimo ad affrontare questa analoga situazione Isaac Haxton. Lo statunitense dovrà affrontare la spinosa trattativa per il rinnovo.

Le nuove strategie di Amaya impongono un taglio netto con il passato? A dire il vero, il marketing di PokerStars ci ha abituato sempre ad un massiccio turnover. Nulla di nuovo sotto il sole.

E’ dello stesso avviso Ike: “Non sono sicuro che questo sia un trend consolidato. Per me è una semplice coincidenza: molti giocatori erano in scadenza. Tutto qui. C’è sempre stato un turnover molto alto su tutti i siti di poker”.

Per Haxton c’è una spiegazione a questa politica: “per un torneista – afferma a CalvinAyre – le occasioni per apparire sono rare, qualche tavolo finale o televisivo. Si rimane per molto tempo nell’ombra e se non fai nulla per far parlare di te, a prescindere dagli eventi live a cui partecipi, diventa difficile mantenere il contratto. Le poker rooms non saranno più interessate a investire sulla tua immagine”.

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Il pro high stakes però è realista: “molti siti stanno mettendo in discussione l’idea stessa di stanziare grossi budget per un team. Dal punto di vista del marketing è difficile poter valutarne l’impatto”.

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Sul suo rinnovo, rilancia come ci ha abituato sempre a fare: “il lavoro che devo fare per PokerStars va oltre il semplice partecipare ai tornei dal vivo. Io prendo molto a cuore e seriamente i miei obblighi. Voglio essere molto chiaro: mi sto meritando la riconferma”.

Sullo stress che può provocare la professione, Haxton smorza i toni: “il poker non è peggiore di qualsiasi altro lavoro. Pensiamo ai finanzieri, ai direttori e general manager delle banche, ai medici”.

Per il pro di PokerStars il giocatore è come “un piccolo imprenditore e il poker una piccola impresa. Per fare business occorre il capitale necessario. E ci sono mesi poco proficui, come per un gestore di un bar, di un ristorante o uno studio dentistico”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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