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Joshua Beckley

Joshua Beckley, il November Nine ribelle: “Il mio sponsor è un sito illegale”

Joshua Beckley è u no dei più giovani giocatori ad essere arrivato al tavolo finale delle World Series of Poker 2015. Insieme con gli altri 8 November Nine, tornerà al Rio All Suite Hotel & Casino per dare la caccia a un primo premio da 7,5 milioni di dollari. Intanto si è già garantito un gettone da un milioncino… e non solo quello.

Sì, perché Joshua Beckley si è assicurato anche qualcos’altro: un contratto di sponsorizzazione con Americas Cardroom, una poker room online offshore che offre i propri servizi sul territorio statunitense. In maniera tecnicamente illegale.

Il giovane November Niner non si fa problemi ad ammettere di aver sempre giocato anche sui siti proibiti. Ha cominciato a bazzicare partypoker prima dell’UIGEA (2006) e dal Black Friday in avanti, quando i colossi PokerStars e Full Tilt si sono ritirati dal mercato americano, ha proseguito a frequentare siti legali e illegali.

A quanto riporta pokerfuse.com, Beckley avrebbe avuto diversi contatti con un non meglio specificato sito di poker online, ma alla fine ha scelto di promuovere Americas Cardroom, room che fa parte di Winning Poker Network, piattaforma nota per aver organizzato diversi Million Dollar Sundays – alcuni dei quali colpiti da attacchi DDoS.

Joshua ha spiegato: “Americas Cardroom organizza il torneo più grande in circolazione, il Million Dollar Sunday, con $1 milione garantito. Ci giocavo prima del nostro deal e prima ancora di arrivare al tavolo finale (del Main Event WSOP 2015, ndr). Ci gioco da tre anni”. Apparentemente senza problemi. “Offrono agli Stati Uniti un sito su cui giocare. Io ho fatto cash out senza problemi, quindi li supporto eccome.

Ma a Beckley non importa che in teoria non sia legale giocare su siti offshore negli Stati Uniti? Questo il suo commento: Non penso sia legale giocare negli stati in cui il mercato è regolamentato. Ma io gioco da West Palm Beach, in Florida”.

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Nonostante la sponsorizzazione, l’8 novembre Beckley (che partirà dal 7° posto) non potrà indossare la patch di Americas Cardroom. Le WSOP, infatti, proibiscono fermamente la promozione di siti di poker online etichettati come “illegali”. Le regole ufficiali, infatti, stabiliscono che:

“Nessun giocatore può indossare un logo, uno slogan o un linguaggio promozionale che contenga qualsiasi tipo di materiale dedicato o relativo a qualsiasi tipo di impresa, servizio o prodotto che favorisca, assista o promuova il gambling illegale.

Joshua Beckley ci ha provato a giocare dal New Jersey, lo stato dove è nato e dove il poker online è stato legalizzato, ma ha desistito perché “non c’è abbastanza traffico”. Dopo le WSOP, potrebbe lasciare il paese per giocare a poker online “dal Costa Rica o dal Messico. Sì, penso che sarebbe bello poter giocare di nuovo su PokerStars”.

Se è per questo, caro Joshua, con un po’ di pazienza potresti farlo senza nemmeno dover lasciare il Garden State.

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