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La seconda vita “Open Face” di Isabelle Mercier, con il nuovo sponsor Tony G

Nel 2004, quando Isabelle Mercier vinse il Ladies Night Out (evento ad inviti del World Poker Tour) durante il prestigioso LA Legends of Poker, Mike Sexton si accorse del potenziale mediatico della canadese, battezzandola con il nick “No Mercy” .

Da quel momento è nato il tormentone e l’affascinante bluffer ha conquistato le copertine di tutti i magazine americani dedicati al poker ed è divenuta un’icona della texana negli anni del boom.

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Isabelle è sempre stata sostenuta da brand importanti, ad iniziare da PokerStars per finire a BetClic, room di casa visto che No Mercy risiede nel Principato di Monaco da anni. Il suo carisma l’ha agevolata, attirando sempre sponsor prestigiosi. Però, quando la sua carriera sembrava volgere al termine, ha calato un altro asso nella manica.

Con lei vale una regola: mai dare per finita la sua carriera. In questi mesi, si è ritagliata uno spazio importante in una piccola nicchia del mondo del poker: l’Open Face Chinese, disciplina cara soprattutto ai vecchi gamblers ed ai ricconi russi e asiatici che amano la Costa Azzurra. E la bella Mercier non si è lasciata sfuggire l’occasione di arricchire il suo bankroll. Le nuove opportunità l’hanno avvicinata a questo gioco che l’ha conquistata, dopo aver disputato molte partite cash live (ad alta varianza) nella sua Montecarlo.

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La sua seconda vita pokeristica ha attirato l’attenzione di Tony G che ha deciso di ingaggiarla per promuovere la sua poker room. Isabelle sarà l’ambasciatrice per il poker cinese. Ha già iniziato pubblicando parecchi articoli di strategia sulla nuova disciplina.

“Sono convinta che l’Open Face Cinese sia il gioco del futuro” ha sentenziato la transalpina dopo aver firmato un contratto con la room TonyBet Poker. “Ora tutto quello che devo fare è diffondere la mia passione e condividerla con il mondo, così la gente potrà innamorarsi di questo gioco come è capitato a me”.

Isabelle ha trovato nuovi stimoli: “personalmente, da quando ho scoperto questa variante dell’OPC, sono meno propensa a prendere parte a sessioni del poker tradizionale. Questo nuovo gioco mi dà molte più emozioni. Si gioca ogni mano, si pensa sempre, il tempo scorre e voi non ve ne accorgete. Siamo lontani da un tavolo da poker dove si giocano due o tre mani ad ogni round… se va bene”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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