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La spiegazione del video sulla partita high stakes tra cinesi

Da qualche tempo gira sul web un video che mostra quattro ragazzi cinesi intenti a giocare una partita privata di poker con decine di mazzette davanti a loro. Lo abbiamo condiviso sui social media e l’interesse del pubblico è stato enorme: chi sono questi giocatori? Dove si trovano? Che variante di poker stanno giocando? Quanti  soldi ci sono in mezzo?

Non è facile rispondere a queste domande, sia perché la definizione del video non è altissima, sia perché è praticamente impossibile capire con certezza se questa sia una messinscena oppure una vera partita di poker. In questo articolo, comunque, cercheremo di rispondere alle domande più scontate, avanzeremo le ipotesi più valide per quanto riguarda gli altri quesiti e chiariremo alcuni aspetti che hanno confuso più di una persona. (Per visualizzare il video devi essere loggato al tuo account Facebook, poi clicca su play).

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Negli oltre 800 commenti sotto al video, abbiamo letto più volte frasi come: “I loro soldi non valgono niente, su quel tavolo ci saranno meno di 1.000€“. Iniziamo con il dire che questa affermazione è completamente falsa: la moneta cinese non è carta straccia e al cambio attuale un euro corrisponde a circa sette yuan. Ci sono due tipi di mazzette nel video, tutte formate da banconote da 100 yuan: quelle piccole, che ne contengono presumibilmente 100, e quelle grandi, che sono formate quasi certamente da 1000 pezzi. Ogni mazzetta piccola ha quindi un valore approssimativo di 1.400€, mentre quelle grandi da ben 14.000€. Questo significa che su quel tavolo ci sono diverse centinaia di migliaia di euro.

Una banconota da 100 Yuan
Una banconota da 100 Yuan

Molti si sono interrogati sulla location della partita. Di sicuro c’è che i protagonisti del video sono cinesi, una circostanza confermata da diversi loro connazionali. È invece difficile dire se si trovino sul territorio cinese: in Cina il gioco d’azzardo è assolutamente vietato e le pene sono severissime, come abbiamo già avuto modo di raccontarvi in più occasioni. L’unico territorio cinese nel quale si può giocare è Macao, dove il gioco d’azzardo è legale ma solo all’interno dei casinò. Possiamo quindi dire con certezza che questa è una partita clandestina e che i  giocatori hanno rischiato veramente grosso a farsi riprendere.

Questo aspetto ci porta alla domanda più gettonata: la partita è una messinscena? È impossibile dirlo con certezza, ma si può provare a ragionare sugli elementi sicuri per sviluppare l’ipotesi più credibile. Il fatto che il gambling sia vietato in Cina fa pensare che questi ragazzi stessero semplicemente scherzando: chi gioca d’azzardo sul serio fa di tutto per mantenere la massima riservatezza. L’atmosfera in questo caso sembra invece molto rilassata e la partita appare decisamente improvvisata: siamo all’interno di uno studio (quasi certamente a un piano alto di un grattacielo, come si può dedurre dalla finestra) e il tavolo non è altro che una scrivania da ufficio.

Qualcuno ha detto che la partita è finta perché non utilizzano le chips ma le mazzette: questo non è necessariamente vero. Gli asiatici, infatti, preferiscono giocare con i contanti piuttosto che con le fiches, tanto che anche dentro i casinò prediligono “placche” delle dimensioni delle banconote invece delle classiche chips tonde. A tal proposito, ecco una fotografia scattata qualche anno fa allo stack di Tom Dwan durante una sessione di cash game high stakes a Macao:

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L’impressione più forte, comunque, è che i quattro protagonisti fossero impegnati in una recita, seppur con soldi veri. Oltre al fatto che il gambling è illegale e praticamente nessun cinese si farebbe riprendere mentre gioca, la tipologia di poker fa sorgere qualche dubbio: le carte distribuite sono tre a testa, ma non ci sono carte comuni né draw (“scarti”) di alcun tipo. Il gioco sembra a tutti gli effetti quello della “carta alta“: chi fa il punteggio maggiore sommando il valore delle tre carte oppure chi ha quella più alta in assoluto vince il piatto.

Per quanto sia nota la passione degli asiatici per le forme più estreme di gambling (quindi niente a che vedere con il Texas Hold’em di cui solitamente vi parliamo su queste pagine), è difficile pensare che quattro ragazzi poco più che vent’enni si siano messi a giocare a “carta alta” con milioni di yuan davanti. Secondo una fonte di Pokertube.com, inoltre, le puntate sarebbero pesantissime (“200,000…500,000….1million”), un fattore che alimenta ulteriormente i dubbi sulla veridicità della partita.

Ma se è una messinscena, da dove arrivano tutti quei soldi? L’opinione più diffusa sul web, considerando anche la location “aziendale” e l’abbigliamento dei protagonisti, è che i quattro giocatori siano semplicemente dipendenti di una grande azienda (o di una ricca organizzazione…) che hanno pensato bene di utilizzare i contanti della società per inscenare questa folle partita di poker. Questa è la teoria più accreditata ma, come tutti gli appassionati di poker sanno bene, quando ci sono di mezzo carte e soldi non si può mai essere sicuri di nulla…

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