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Martin Jacobson

Martin Jacobson campione del mondo: cosa cambia per il poker?

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Sono passate un paio di settimane dalla vittoria di Martin Jacobson nel Main Event delle WSOP 2014. Più o meno tutti – tra critica e pubblico – sono d’accordo sul fatto che abbia vinto il migliore, cosa che non succede praticamente mai. Insomma: alla fine nessuno è rimasto deluso da com’è andato il tavolo finale. La domanda ora è: Martin Jacobson campione del mondo sposta qualche equilibrio?

Per rispondere a tale questione occorre considerare il periodo storico che sta attraversando il poker, negli Stati Uniti d’America e più in generale in tutto il mondo, anche se la convinzione che il vincitore del Main Event debba essere un ambasciatore del poker si è radicata ormai parecchi anni fa.

Ai tempi in cui il poker era un passatempo per pochi, o al più un mondo da avvicinare con un misto di curiosità e paura, gli addetti ai lavori desideravano legittimamente che l’opinione pubblica accettasse il Texas Hold’em. E chi poteva rappresentare al meglio questo mondo, se non il trionfatore del Main Event WSOP, praticamente l’unico giocatore di poker capace di attirare l’attenzione anche dei non appassionati?

Era logico dunque sperare che trionfasse una figura positiva. Chris Moneymaker, sotto questo punto di vista, fu perfetto: era il classico signor nessuno che dal nulla diventava ricco. Anche Greg Raymer – qualche piccolo intoppo legale a parte – svolse al meglio il suo ruolo: era un uomo in cui era facile identificarsi, così come lo era Joe Hachem.

Il fatto è che tutto questo oggi non ha più importanza. Ormai il poker è una disciplina conosciuta: la maggior parte delle persone sa che non si tratta più di un gioco da bettola o da saloon del Vecchio West. In definitiva, non c’è più bisogno di convincere che si tratti di un gioco legittimo.

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Tutt’al più in molti paesi si combatte per la legalizzazione di questo gioco: negli Stati Uniti per far tornare in auge il poker online, e nel nostro piccolo – in Italia – per riportare il Texas Hold’em neri circoli di poker.

Chiaramente il fatto che Martin Jacobson sia un bravo giocatore, dalla faccia pulita, sempre sorridente e disponibile non è certo un male: il fatto è che non fa più nessuna differenza. Che si tratti di un arrogante fortunello o di un angelo del poker, l’impatto del campione del Main Event WSOP, oggi, è pari a zero o poco più.

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