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Mike McDonald lancia PokerShares: “Scommesse su qualsiasi evento legato al poker e vendita di quote”

Ci aveva già provato qualche anno fa con il cosiddetto “Bank of Timex“, un progetto che naufragò prima ancora di partire a causa di evidenti problematiche di natura fiscale e legale. Ma Mike McDonald non ha mai abbandonato l’idea di creare un portale dove si possa scommettere su qualsiasi evento legato al mondo del poker e comprare quote di qualsiasi giocatore in qualsiasi torneo. Le sue ambizioni si sono concretizzate ufficialmente negli scorsi giorni, quando ha annunciato al mondo il lancio di PokerShares.

“È un business che ti permette di scommettere su tutto ciò che vuoi, non solo di acquistare quote”, ha spiegato nel podcast con Joe Ingram. “I siti di poker sono milionari, i siti di betting sono milionari. Non sappiamo se un sito di scommesse sul poker può diventare milionario. Non abbiamo un budget infinito, non abbiamo un super team di programmatori, ma siamo fiduciosi. Vedremo come andranno i primi due mesi”.

Mike McDonald

Definire questo sito è molto difficile, perché non è un bookmaker ma nemmeno una poker room. Si tratta sostanzialmente di una piattaforma dove si può scommettere sul poker in due modalità: la prima è quella della classica scommessa, la seconda è l’acquisto di quote. In entrambi i casi si sta effettuando una puntata su un evento poker-related, ma vediamo degli esempi pratici per capire come funziona effettivamente PokerShares.

Partiamo dall’acquisto di quote.

Attualmente sul sito sono già presenti migliaia di scommesse. Le più gettonate sono quelle sul Pokerstars Championship in corso in questi giorni alle Bahamas. Nel menù dedicato troviamo gran parte dei tornei in programma, dal Main Event all’high roller da $25.000 di PLO passando per tutti gli altri side events. Prendiamo come esempio l’high roller da $50.000 ipotizzando di voler comprare quote di un giocatore italiano. Nella lista ne troviamo due: Dario Sammartino e Mustapha Kanit.

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Come si può vedere, è possibile acquistare l’1% del buy-in di Dario Sammartino per €550. Il motivo per cui l’1% di un torneo da $50.000 costa più del $500 è il markup: se un giocatore ha un expected positivo sul field, la sua quota è maggiorata perché l’investimento è molto profittevole sul lungo periodo. Più un giocatore è forte, più il suo markup sarà elevato.

A questo punto molti potrebbero chiedersi se Dario Sammartino abbia deciso di mettere in vendita quote su PokerShares. La risposta è negativa, nessuno di questi giocatori ha deciso di vendere le sue quote sul sito. In realtà è PokerShares a venderle, ma solo in maniera virtuale: se il giocatore in questione andrà a premio, non sarà lui a dover pagare chi gli ha dato fiducia ma sarà il sito a farlo.

In altre parole, le quote acquistabili sul sito di Mike McDonald seguono la stessa logica delle scommesse: il banco guadagna ogni volta che un giocatore di cui sono state acquistate quote non va a premio. Oltretutto, come l’aggio nel betting, il markup viene alzato per tenere da parte una sorta di rake che sul lungo periodo porta profitti costanti.

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La prospettiva è molto intrigante: chiunque ha la possibilità di acquistare quote del suo pro preferito o di un player che ritiene potenzialmente molto vincente. Su PokerShare è possibile acquistare quote di superstar che solitamente non le vendono, come Phil Ivey e Daniel Negreanu. Il tutto con le stesse modalità del betting, dove l’unico avversario è sempre il banco.

Ma su PokerShares non c’è solo la possibilità di comprare quote, si può anche scommettere su qualsiasi evento legato al mondo del poker come si farebbe su un vero e proprio bookmaker. Ricordate la diatriba scoppiata tra Cate Hall e Mike Dentale sfociata in una sfida di cash game heads-up high stakes? PokerShares offre le quote sul vincitore, con la Hall favorita:

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Come è facilmente intuibile, il progetto di Mike McDonald è molto ambizioso e ha richiesto un grande investimento. Perché ogni bookmaker in fase di lancio deve essere certo di avere a disposizione i fondi per coprire eventuali anomalie statistiche. Ad esempio, se tutti puntano su Daniel Negreanu vincente del Main Event PCA e lui poi vince effettivamente il torneo, PokerShares andrebbe incontro a una perdita notevole.

Ma questo non è un problema per Timex, che ha confermato che il suo sito è finanziariamente stabile e ha una regolare licenza (dot com, quindi è vietato giocarci dall’Italia).

Dal suo punto di vista, PokerShare potrebbe rappresentare una rivoluzione nel mondo del poker, istituendo un nuovo skill game all’interno dello skill game che tutti conosciamo bene. Si potrà scommettere sugli esiti dei tornei, sull’andamento dei giocatori nel corso del tempo, sulle prop bet, sulle sessioni di cash game, sul profitto atteso, sui domenicali online. La community internazionale ha accolto con grande entusiasmo questa notizia; il 2017 potrebbe essere l’anno di PokerShare?

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