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Negreanu: “Colman è incoerente però mi ricorda com’ero da giovane”

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Nell’infinita polemica scatenata dalle dichiarazioni di Daniel Colman su Phil Hellmuth, si è inserito anche Daniel Negreanu. Il professionista di Pokerstars, con i suoi soliti modi pacifici e rilassati, è intervenuto sulla questione nel corso di una video intervista per Pokertube.com, nella quale ha parlato anche del suo “nemico” Olivier Busquet e dell’ingresso nella Poker Hall Of Fame.

Ma partiamo subito dagli attacchi di Colman a Hellmuth. Daniel specifica che simili questioni non lo interessano ma avendo un’opinione a riguardo ci tiene a esporla: “Penso che Phil sia un grande bambinone. È un ottimo padre, ama la sua famiglia ma è un bambinone e ovviamente lo è anche al tavolo. Se lo giudichi in base a ciò che ha fatto in passato quando giocava puoi decisamente definirlo come un “buffone” ma non è sicuramente un personaggio negativo per il mondo del poker: credo che alla maggior parte dei giocatori, soprattutto a quelli amatoriali, piaccia questo suo modo di fare”.

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Daniel e Phil, colleghi da quasi vent’anni

Dopo aver chiarito la sua posizione su Phil, ecco l’idea che “Kid Poker” si è fatto di Colman, colui che gli ha negato la possibilità di vincere il Big One For One Drop: “Ciò che ha scritto (su Hellmuth, ndr) è comprensibile ma è stato estremo. In realtà il ragazzo mi confonde, non capisco cosa vuole. Dopo il Big One aveva l’opportunità di lanciare un messaggio ma ha deciso di non farlo perchè non vuole che si parli di lui, poi però è andato all’EPT con la maglietta “Free Palestine” e ora attacca Hellmuth, tutte cose che creano polemica e attirano tantissima attenzione mediatica!”

Tuttavia, Daniel Negreanu non si sente di condannare Colman per il suo atteggiamento, soprattutto considerando la sua giovane età: “Ciò che dice non corrisponde a ciò che fa e ha sicuramente dei problemi con la sua integrità che deve risolvere ma in fondo ha solo 24 anni e credo che sia una brava persona. Un po’ mi rivedo in lui quando ero più giovane. Invecchiando capirà certe cose e amplierà le sue vedute, è un ragazzo intelligente”.

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Colman e Negreanu dopo il Big One

Chiusa la questione Hellmuth-Colman, Daniel interviene su Olivier Busquet, un player che più volte lo ha attaccato. Recentemente, “livb112” ha dichiarato che le personalità nel mondo del poker non aiutano alla crescita del gioco, soprattutto se si pensa alla popolarità raggiunta grazie all’online. Il riferimento, oltre a Hellmuth, era ovviamente per Negreanu, da sempre il suo bersaglio preferito.

Il canadese ammette di aver contattato Busquet per parlarne: “Ho avuto una lunga conversazione privata con lui. Sono d’accordo con quanto dice, perchè è innegabile che nel 2004 gente come Ferguson, Lederer e Allen Cunningham non era certamente più interessante dei ragazzi dell’online di oggi”, mette in chiaro Negrenu.

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“Tuttavia con lui non ho parlato dei contenuti ma di come espone le sue idee. Il suo modo di comunicare non porta a nulla di positivo, perchè si pone con un modo di fare del tipo ‘io ho ragione, tu hai torto’. Non è ciò che dice ma è il modo in cui lo dice: Malcolm X si schierava contro il razzismo, Martin Luther King si schierava per l’uguaglianza tra gli uomini. Io non cerco il conflitto, voglio una soluzione comune, questo ho spiegato a Busquet”.

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Alla cerimonia della Poker Hall Of Fame con la leggenda Doyle Brunson

Daniel parla anche dell’ingresso nella Poker Hall Of Fame, un traguardo non proprio inaspettato: “Ero abbastanza convinto che sarei entrato, fin da giovanissimo. Se quest’anno non fossi stato eletto avrei pensato ‘Ma allora cosa devo fare in più?‘ È stata una bellissima emozione, comunque”.

Infine, Negreanu riporta un curioso aneddoto che ha raccontato proprio durante la cerimonia di premiazione: “Ho raccontato tutto il mio viaggio nel professionismo, che è iniziato con una telefonata. La ricordo ancora molto bene. Un’amica di mia madre la chiamò e le disse: ‘Non voglio che mio figlio finisca a fare quello che fa tuo figlio‘, riferendosi ovviamente al poker player. Eppure suo figlio rubava macchine e spacciava cocaina ed ero io il cattivo! Sono passati venti anni  da quella telefonata e ora so per certo che se mia madre fosse ancora viva sarebbe fiera di me”.

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