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Pierre Neuville

Pierre Neuville: “Con il 7° posto al Main Event ho solo recuperato le spese”

Il final table del Main Event WSOP 2015 ha lasciato tanti protagonisti delusi: tutti abbiamo visto gli sguardi amareggiati e abbattuti di Patrick Chan (eliminato dopo due mani), Federico Butteroni, Pierre Neuville e Thomas Cannuli, i primi quattro eliminati dal tavolo finale più importante dell’anno. Le motivazioni dietro al loro dispiacere sono differenti, ma sono tutti accomunate dal rimpianto di non essere riusciti a spingersi più lontani in quella che, a conti fatti, è un’esperienza più unica che rara.

Dopo aver sentito le dichiarazioni di Butteroni, è arrivato anche il turno di Pierre Neuville, che partiva 4° in chips e ha concluso 7° per 1.2 milioni di dollari. Il più anziano November Nine di sempre ha parlato (o sarebbe più giusto dire, si è sfogato) ai microfoni di Pokerlistings.com, raccontando le emozioni vissute al final table e non cercando in alcun modo di celare la sua delusione per il risultato ottenuto: “A luglio era in uno stato di assoluta felicità. Stavo giocando il miglior poker della mia vita e sapevo di poter andare lontano al final table. Ora è tutto finito perché questo 7° posto significa che ho a malapena vinto abbastanza per coprire le spese degli ultimi tre mesi“.

La disperazione di Pierre Neuville
La disperazione di Pierre Neuville

Neuville si riferisce ovviamente al gran numero di amici, sostenitori e familiari che si è portato a Las Vegas a sue spese, ma il suo rimpianto non è certamente questo: dal suo punto di vista è stata tutta una questione di sfortuna. “Avevo provato a prepararmi al peggio, ma ero comunque troppo ottimista”, racconta oggi a mente fredda. “Sapevo che avrei potuto perdere con gli Assi ma non credevo che avrei potuto perdere tutte le mani giocate. Se giocassimo quel final table 20 volte, farei meglio della 7° posizione 19 volte. Purtroppo ho vissuto quell’unico caso su 20 in cui va tutto storto”.

Neuville, comunque, non era apparso molto sereno nemmeno nei giorni precedenti al final table, tanto da dichiarare di temere l’eliminazione alla prima mano con i suoi Assi scoppiati dai Re di McKeehen. Questo pessimismo caratterizza, ovviamente, anche le sue parole a final table concluso: “Tutti mi fanno i complimenti, ma non si rendono conto che si è avverato il peggior scenario possibile. È stata una sofferenza atroce. Quella era un’opportunità che capita una volta nella vita… nei tre giorni successivi ho pensato che non avrei mai recuperato la motivazione per tornare a giocare”.

Pierre Neuville

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Dopo più di due settimane, il 72enne belga ha cambiato idea e ha deciso di buttarsi a capofitto nel poker live per provare a superare la delusione: “Andrò a Praga a dicembre per i grandi tornei, WPT ed EPT. Ovviamente tornerò a Las Vegas nel 2016 e sarò anche a Barcellona, dove l’EPT infrangerà senza dubbio molti altri record. Voglio giocare il doppio dei tornei rispetto a quest’anno, cioè lo stesso numero che tengono i professionisti più giovani. Il mio obiettivo è di raggiungere la top 20 della classifica GPI, un risultato che nessun senior ha mai ottenuto”.

Pensando al futuro, Pierre sembra dimenticarsi momentaneamente della recente delusione e ammette: “Non dovrei lamentarmi, milioni di persone vorrebbero essere nei miei panni“. Subito dopo l’eliminazione dal Main Event aveva detto che avrebbe dato qualsiasi cosa per essere così “sfortunato” nuovamente il prossimo anno. In fondo, considerando che ha vinto 1.2 milioni di dollari ed è l’unico dei November Nine a non dover pagare tasse sul premio (in quanto considerato pensionato/dilettante), sentirlo parlare di sfortuna sarebbe veramente troppo…

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