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Il principe di Macao compra 30 Rolls-Royce per il suo nuovo casinò

star-casinoIl rampante magnate di Hong Kong Stephen Hung sta progettando l’apertura di una sala da gioco a Cotai, in una delle zone con la più alta concentrazione di gamblers di tutto il mondo. Sull’isolotto dell’ex colonia portoghese, svetta il Venetian, il casinò più grande del globo.

Hung pensa in grande ed ha deciso di diversificare il suo portafoglio, dopo aver investito nel settore bancario ed immobiliare. Con la sua società Louis XIII Holdings Limited, vuole aprire un nuovo casinò a Macao.

Le camere dell’hotel più lussuose, costeranno 130.000 dollari americani (pari a 1 milione di Hong Kong Dollars) a notte.

Nelle boutique all’interno del resort, si potrà accedere solo su invito e il bene in vendita più economico avrà il costo di un milione. Hung si ispira a colui che ha costruito la reggia di Versailles e non vuol far mancare ai propri clienti nessun tipo di lusso.

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Incurante delle incognite legate alla licenza, per il futuro casinò “Louis XIII” , Hung ha ordinato 30 Rolls-Royce Phantom, con rifiniture interne in oro, per ospitare i gamblers high roller, ovvero i clienti vip cinesi. Si tratta di un record nell’ex colonia portoghese e non solo: è l’ordine più costoso per questo modello di auto.

Il magnate già possiede una Phantom color bianco e oro, con le sue iniziali sulla targa, mentre la bellissima moglie, l’ex modella messicana Deborah Valdez-Hung, ne ha una rosa ‘Barbie’, regalo di San Valentino del marito.

Il giovane tycoon punta al lusso, nonostante i dati su Macao non invitino ad essere più ottimisti come un tempo, a causa della diminuzione drastica delle “balene” cinesi. Il motivo? La politica anti corruzione perseguita negli ultimi mesi da Pechino contro gli junket, gli intermediari che fanno giocare a credito i gamblers high roller ai tavoli di baccarat, aggirando i limiti sull’esportazione di valuta.

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Un giro d’affari non  limpido (lo schema del riciclaggio è chiaro) che fino ad ora ha sostenuto la crescita verticale dei casinò di Macao. Ma Pechino ha detto stop e questi nuovi limiti potrebbero rimescolare gli equilibri concorrenziali nell’ex colonia portoghese.

La struttura del Resort “Louis XIII” sarà pronta solo nel 2016, ma Hung ha giocato d’anticipo comprando le 30 Phantoms e assicurandosi già un ritorno d’immagine gratuito impressionante. In tutto il mondo si parla dei suoi ultimi acquisti.

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Il principe di Macao ha esperienza sul campo, avendo già contribuito a sviluppare altri progetti in città. Non è ancora chiaro però quale sia la partnership con il casinò licenziatario, al quale si dovrà appoggiare. E ci sono dubbi sul fatto che il Governo locale sia a conoscenza dei suoi ambiziosi programmi.

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Il segretario dell’economia di Macao ha preannunciato che l’assegnazione di nuove licenze è sospeso per un periodo di sette, otto anni. Per questo motivo il Louis XIII dovrà operare con una sub-licenza, su concessione di un altro casinò esistente.

Ma c’è anche un grosso problema sui diritti del brand “Louis XIII” rivendicati dai fornitori di alcolici Rémy Martin, considerando che hanno registrato questo marchio nel 2013. L’azienda francese, già in passato, aveva difeso il proprio brand nel settore del gioco d’azzardo, in particolare esercitando un’azione giudiziaria nei confronti di un casinò online tedesco.

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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