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Somerville rompe con Ultimate Poker: c’è PokerStars?

pokerstars_500_freeroll114Jason Somerville non fa ufficialmente più parte del team pro di Ultimate Poker: la poker room statunitense già nelle scorse settimane aveva dato una robusta sforbiciata al suo team pro, e adesso come da indiscrezioni è confermato anche il suo abbandono, sebbene stavolta lo scenario potrebbe essere diverso dai precedenti.

I numeri di Ultimate Poker negli USA non sono infatti mai decollati, anzi: complessivamente una mossa simile era insomma ampiamente nell’aria, ma era logico aspettarsi che “JCarver” facesse eccezione, visto il successo consolidato del suo podcast “Run it Up“, capace di creare un robusto e crescente seguito di fedelissimi non soltanto all’interno degli Stati Uniti.

Nonostante i presupposti dello show siano tutt’altro che innovativi – Somerville si propone di guadagnare online 10.000 dollari partendo da 50 dollari, al momento ha sì e no raggiunto i mille – la differenza vera la fa proprio Jason, pienamente a suo agio nelle vesti di intrattenitore, divertente, spigliato e capace per questo di incontrare le simpatie dei giocatori ed i consensi pressoché unanimi della critica.

Qualche tempo fa PokerNews.com si chiedeva addirittura se Somerville potesse avere la stoffa per diventare il nuovo Daniel Negreanu, sottolineandone la capacità di rimanere a contatto con i semplici appassionati, un ruolo che stelle di primo piano come Jason Mercier o Tom Dwan si sono sempre guardati bene dal recitare, malgrado la loro popolarità dilagante.

Jason Somerville

Proprio ai microfoni di PokerNews.com, durante le scorse World Series Of Poker, Jason Somerville aveva condotto più volte il suo podcast, tanto che l’addio con Ultimate Poker potrebbe anche nascere da un interessamento da parte di PokerStars, che sta per fare il suo ingresso negli Stati Uniti e che certo guarda con favore un professionista di primo piano che non soltanto non ha paura a “sporcarsi le mani” con attività promozionali, ma che mostra una chiara volontà ed un chiaro talento nel farlo.

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Aggiungiamoci anche che PokerNews è un portale molto vicino a PokerStars, e che è stato Somerville a non voler rinnovare l’accordo alle condizioni di Ultimate Poker, ed il quadro appare se non completo quantomeno verosimile: “Non si è trattato di una separazione traumatica, non ci sono state grida né cose del genere – ha spiegato lo stesso giocatore – ma non volevo rimanere a qualsiasi condizione“.

E’ lecito immaginare che Ultimate Bet, alla luce di risultati tutt’altro che entusiasmanti, abbia cercato di rivedere l’accordo al ribasso, e che al contrario Somerville (forte del successo di una creatura tutta sua) sente di avere un potere contrattuale non trascurabile, viste anche le novità che attendono il mercato a stelle e strisce nel prossimo futuro.

In fondo, uno come lui può permettersi di giocare al rialzo, anche se questo dovesse significare in realtà rimanere col cerino in mano: comunque vada il pranzo con la cena dovrebbe riuscire a metterli assieme lo stesso, ed allora tanto vale puntare al bersaglio grosso, come del resto è già abituato a fare, non di rado avendo successo.

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