Vai al contenuto

Urindanger, dai 7.400.000$ vinti online al successo nella ristorazione: “Le skills sono le stesse!”

Nel 2011 il Black Friday stravolse il mondo del poker online, costringendo tutti i professionisti statunitensi a lasciare il proprio paese per poter continuare a grindare. Molti di loro si persero durante la transizione, incapaci di adattarsi alla vita in un paese straniero e soprattutto di accettare una situazione imposta e non pianificata. Avevamo riportato le dichiarazioni dello zio di Chad Batista, convinto che il nipote fosse finito in una spirale di depressione e alcolismo proprio a causa dell’impossibilità di guadagnarsi da vivere nella sua città natale, ma non tutte le ripercussioni del Black Friday sono state negative. Per assurdo, c’è chi oggi , col senno di poi, ringrazia il ban del poker online dagli States.

Parliamo di Di Dang, professionista statunitense di origini cinesi che nel 2011 era considerato uno dei migliori cashgamer al mondo (soprattutto nel PLO), sia per le innegabili doti con le carte, sia per i risultati pazzeschi: 7.4 milioni di dollari netti vinti su Full Tilt Poker e 4° posizione nella classifica dei più vincenti di sempre nel cash game online (valida ancora oggi). Nonostante questi numeri e le basi per continuare a vincere ancora a lungo, Di approfittò del Black Friday per dire addio al poker. Mentre suo fratello Hac “Trex313” Dang si spostava tra Europa, Messico e Canada per poter prendere parte ai tavoli nosebleed, Di si dedicava a tutt’altro: a inizio 2012 aprì un ristorante in Virginia, nella sua città natale.

di-urindanger-dang-poker

In breve tempo coinvolse il resto della famiglia, e anche il fratello si aggregò, stufò di dover girare il mondo per continuare a giocare agli High Stakes. Da allora sono passati più di quattro anni, e Chasin’ Tails è uno dei ristoranti di pesce più apprezzati della Virginia, con un punteggio altissimo nelle recensioni. Il successo è stato talmente grande che i fratelli Dang hanno aperto altri due locali e contano di arrivare a cinque entro la fine dell’anno.

Nonostante tutto, però, la vecchia passione per il poker non è scomparsa, come ha dimostrato la presenza di “Uridanger” alle WSOP 2016. L’ex professionista si è presentato per giocare un solo evento, il torneo di PLO da 25.000$ di buy-in. C’era molta curiosità sul suo conto, perché era da molto tempo che non lo si vedeva all’opera in in un contesto ad altissima competitività. Dang è apparso molto concentrato e durante una pausa ha rilasciato un’interessante intervista a Pokerlistings.com.

“Mi capita di giocare a poker, ma poco”, ha raccontato. “Sono tornato alle WSOP perché avevo una settimana di ferie al ristorante”. Di ha spiegato che l’attività ristorativa lo impegna quasi totalmente: “I locali vanno molto bene. È molto più impegnativo di quanto pensassimo originariamente, siamo sempre al lavoro. A volte mio fratello vola in Canada per giocare un po’ online, ma ormai ha quasi completamente mollato il poker. Molte volte mi capita di vederlo in cucina che pulisce i piatti oppure sul retro a buttare l’immondizia, perché, come me, si dedica completamente al ristorante”.

I due fratelli erano abituati ad accumulare milioni di dollari cliccando dietro uno schermo (complessivamente hanno vinto più di 10 milioni di dollari), mentre oggi si sporcano le mani in cucina e svolgono lavori che la maggior parte degli ex colleghi non farebbe nemmeno per scommessa. La domanda inevitabile è se a Di non manchi il poker online: “Sì e no. Ovviamente mi mancano i giorni in cui vincevo tanto. ma al tempo stesso ricordo quanto odiassi le giornate in cui perdevo molti soldi. Tutto sommato credo che sia stata una buona cosa per me smettere. Ma è bello vedere quanto il poker ci abbia aiutato nel condurre un’attività di questo genere”.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

“Urindanger” approfondisce questo pensiero, sicuramente molto interessante per gli appassionati del poker con ambizioni imprenditoriali: “Onestamente penso che molte delle skills che avevamo nel poker ci hanno aiutato nel ristorante. Impari tantissimo giocando a poker. Devi avere disciplina, devi studiare e cercare di essere sempre al massimo della lucidità mentale. Molte persone non sanno quanto sia di aiuto, nella gestione di un ristorante, avere un passato nel poker”.

Secondo Di, c’è anche un altro importante paragone e una sostanziale differenza tra poker e ristorazione: “Ricevere un feeback dà la stessa identica sensazione di un risultato al tavolo. Inizialmente quando ci davano recensioni negative ci abbattevamo, era come subire una bad beat. Faceva male allo stesso modo. La grossa differenza sta nel fatto che gestire un ristorante ti dà una ricompensa umana che il poker non offre. Nel poker l’unico scopo è di tipo predatorio“.

Lo staff di Chasin' Tails al completo
Lo staff di Chasin’ Tails al completo

Considerando che mancava dal poker da tanti anni, è normale che molte facce presenti al torneo di PLO fossero a lui sconosciute. “Urindanger”, però, non ha riconosciuto nemmeno Jens “Jeans89” Kyllonen, con il quale ha battagliato per gran parte del torneo. “Era davvero lui? Wow, non lo sapevo!” ha esclamato quando glielo hanno fatto notare. “Ho giocato moltissimo contro di lui, ai tempi. Era uno dei migliori agli High Stakes, veramente bravissimo. Ricordo che non ha mai avuto un mese negativo. Lo ammiro molto”.

Conclusa l’avventura alle WSOP, a Di non resta altro che tornare a casa, dove le cifre sono ben diverse da quelle a cui era abituato. Questo aspetto non è certamente un problema, ma anzi, è quasi una liberazione: “Sento la pressione a giocare un torneo da 25.000$ di buy-in dopo tutto questo tempo, sembrano tantissimi soldi. Quando andavo a Macao investivo 250.000$ di tasca mia come nulla fosse. Oggi quando abbiamo una giornata positiva al ristorante incassiamo 5.000$ dopo otto ore di lavoro. Ma va bene così, perché è questa la direzione in cui va la nostra vita ora”.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI