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eSports basket Daryl Morey

eSports come il basket negli anni ’50: parola del GM degli Houston Rockets

L’industria degli eSports sta continuando a crescere a ritmi vertiginosi. Tanto che ormai anche gli sport ‘convenzionali’ se ne stanno accorgendo. Leggere per credere le dichiarazioni di Daryl Morey, general manager degli Houston Rockets, una delle storiche franchigie della NBA.

Morey ha parlato di eSports con Keavin Arnovitz, giornalista sportivo che su ESPN conduce TrueHoop, un podcast dedicato proprio alla National Basketball Association, la principale lega cestistica mondiale.

Gli eSports diventeranno uno degli sport più seguiti in futuro, insieme con basket e calcio. Il loro appeal è globale”, ha sentenziato il general manager dei Rockets, senza troppi giri di parole.

Il solito dilemma: gli eSports sono da considerare sport veri e propri?

Arnovitz ha poi chiesto a Morey se gli eSports sono uno sport o meno: “Tu dammi una definizione di sport e io ti dico se ci rientrano”, la replica del dirigente. “Ovviamente ci sono tanti atleti, che attirano un pubblico enorme, e in palio ci sono montepremi molto grossi”.

Come ad esempio l’ultimo The International, il torneo principale di Dota 2, che la settimana scorsa ha attirato qualcosa come 18.000 spettatori alla KeyArena di Seattle, per un evento da 20,7 milioni di dollari di montepremi, 9 dei quali al team vincitore – per la cronaca, i cinesi di Wings Gaming.

Perché la gente ama guardare gli eSports?

Il giornalista di ESPN ha toccato anche un altro argomento attuale, cioè i motivi che spingono così tante persone a guardare gli eSports. “Prendiamo ad esempio i video del tipo ‘let’s play’ su YouTube”, ha replicato Morey. “C’è un gamer, o una persona famosa, che gioca un videogioco. Ci sono video di tutti i tipi, inclusi quelli dedicati a Minecraft.

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Il gm dei Rockets fa poi un paragone con la sua gioventù: “Quando ero ragazzo io, guardavo show terribili in tv perché non avevamo alternative. Guardavamo A-Team e Supercar. Se ti capita di rivederli ora, ti rendi conto di quanto siano pessimi rispetto alla tv di oggi”.

E ancora: “Mio figlio ha 14 anni e guarda i video ‘let’s play’. All’inizio la cosa mi infastidiva. Non capivo. Ma alla fine, se ripenso a quando ero ragazzo io, guardavo cose ben peggiori. Questi video sono più interessanti e divertenti della pessima tv anni ottanta.

In conclusione, Morey fa un paragone tra gli eSports e la pallacanestro. “Penso che gli eSports siano quello che era il basket negli anni ’50: è lì che si nascondono tutte le opportunità.

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