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Olivier Busquet e quella maglietta in favore di Gaza…

Olivier Busquet e Dan Colman, durante il tavolo finale dell’EPT Super High Roller di Barcellona, si sono fatti notare non soltanto per aver raggiunto l’heads-up conclusivo, ma anche per due vistose magliette che richiamavano l’attenzione sulla spinosa situazione mediorentale.

Colman aveva infatti scelto la scritta “Palestina libera”, mentre Busquet ne indossava una con scritto a chiare lettere “Salvate Gaza”: proprio “livb112” ha deciso di spiegare le motivazioni alla base di questa sua scelta, che certo non era passata inosservata.

“PokerStars mi ha informato che lanciare messaggi politici attraverso scritte sui vestiti non è più permesso nei loro eventi, una posizione che capisco e rispetto – ha scritto lo statunitense su Twitter – la mia intenzione non era quella di offendere nessuno né in fondo di lanciare un messaggio propriamente politico, ma di esprimere il mio supporto e la mia solidarietà nei confronti delle persone innocenti, che in questa situazione sono perlopiù palestinesi, un fatto che tutti devono sapere a prescindere dalla loro posizione”.

Del resto, ricorderete le dichiarazioni di “mrGR33N13” all’indomani del torneo One Drop, dove sosteneva che spettacoli come quello del poker contribuissero a “distrarre” le persone dai problemi reali: coerentemente con questo pensiero non appena hanno avuto occasione di agire i due lo hanno fatto, ma era piuttosto prevedibile che PokerStars fosse costretta a prendere posizione sul tema, non solo perché il tema è naturalmente delicato ma anche perché non si vuole concedere un precedente potenzialmente “pericoloso”.

Una delle foto che mostrano Busquet e Colman con le magliette “incriminate” (photo courtesy Neil Stoddart)

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Al di là dell’opportunità commerciale di far passare messaggi su una questione che certamente divide gli animi e potrebbe scatenare polemiche verso PokerStars, come potrebbe quest’ultima tracciare una linea netta su cosa sia ammissibile e cosa no? Si tratterebbe di un terreno particolarmente scivoloso, troppo perché si possa lasciarlo percorrere ai giocatori senza incorrere in incidenti.

Di parere diverso Daniel Negreanu, che nonostante sia una delle punte di diamante del team di PokerStars ha commentato la spiegazione di Busquet in maniera diversa, e coerentemente con le dichiarazioni in favore di Israele che recentemente avevano attirato su di lui non poche polemiche: “Supporto al 100% il tuo diritto di manifestare un’opinione – ha scritto a Busquet su Twitter – quando prendi una posizione è normale che qualcuno possa rimanere offeso. Inoltre il tuo messaggio si poteva prestare a più interpretazioni”.

Il canadese infatti argomenta: “Salvare Gaza, ma da chi? Potrebbe significare salvate Gaza da Hamas, o salvatela dai bombardamenti israeliani, secondo me il fatto che sia vago significa che è anche inclusivo”.

Colman non ha commentato la sua decisione pubblicamente al momento, ma basta andare sul suo profilo Twitter per rendersi conto di quale sia. Qui infatti campeggia in bella vista la scritta: “Non devi essere musulmano per prendere posizione in favore di Gaza, ti basta essere umano”. Inevitabilmente c’è chi concorderà o meno sia con la loro posizione che con la decisione di manifestarla, ma porre l’attenzione su un problema molto complesso (e su cui molti non sono poi così informati) stimolando gli altri a documentarsi non può poi essere troppo sbagliato.

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