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Panama Papers

Panama Papers: coinvolto anche il mondo del poker

In questi giorni si fa un gran parlare di Panama Papers, lo scandalo globale sulle società offshore create da leader, funzionari, imprenditori ma anche sportivi e personaggi dello show-biz. A quanto emerge dal fascicolo di 11,5 milioni (!) di documenti confidenziali, anche il mondo del poker non sarebbe immune.

In primis, ci sarebbero alcuni possibili collegamenti con lo scandalo di insider trading che ha coinvolto Amaya Gaming. Per farvi capire la portata di quello che sta succedendo, il primo ministro islandese ha già rassegnato le sue dimissioni e molte altre figure importanti a livello istituzionale potrebbero seguirne presto le ombre.

Panama Papers: che cos’è Zhapa Holdings Inc.?

Tornando ad Amaya Gaming, come ricorderete un paio di settimane fa il CEO David Baazov è stato accusato di insider trading dall’Autorité des Marchés Financier (AMF) canadesi, cosa che ha spinto il dirigente a farsi momentaneamente da parte.

Tra le compagnie elencate nei Panama Papers c’è anche la Zhapa Holdings Inc., un business con sede ufficiale nelle Isole Vergini britanniche il cui cliente principale sembra essere la IMF Network, una compagnia che ha sede nel quartier generale di Amaya a Montreal, nel Quebec. Tra gli azionisti di Zhapa c’è anche Goulissa Baazov, che secondo il quotidiano canadese Globe & Mail sarebbe la sorella di David e Josh Baazov.

Tra gli azionisti di Zhapa figurerebbe anche Isam Mansour, una delle 13 persone a cui l’AMF ha impedito di operare in Borsa dopo aver identificato alcuni comportamenti scorretti relativi a numerose transazioni targate Amaya, ormai sei anni fa.

Zhapa.com non è più raggiungibile, ma il sito si vantava di essere “provider leader nel settore dell’elaborazione dei pagamenti con carte di credito low-cost online per business sia a basso sia ad alto rischio”. L’ultima categoria si traduce comunemente con tre parole: siti di gambling online.

Panama Papers: coinvolto anche Teddy Sagi di Playtech?

Ma nei Panama Papers comparirebbe un altro dirigente di spicco nel mondo del gambling, Teddy Sagi, fondatore e principale azionista di Playtech, una delle principali aziende che producono software per siti di gioco online.

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Sagi sarebbe azionista unico di almeno 16 società di facciata che compaiono nei Panama Papers. Sagi non è nuovo a scandali del genere, visto che nel 1990 finì al fresco dopo essere stato condannato per aggiotaggio.

Nel mirino alcuni giocatori di poker svedesi

Anche diversi giocatori di poker svedesi sarebbero finiti nel calderone dei Panama Papers. Tra loro anche tre uomini che sono già stati in carcere (per tre anni) per frode, nel 2011. Secondo i documenti, i tre gestivano una compagnia in Svezia, ma che in realtà era registrata nelle Isole Vergini britanniche.

E non è finita qui. Le autorità svedesi stanno indagando su centinaia di persone, aziende e persino su Nordea, la principale banca scandinava, come ha dichiarato Magdalena Andersson, ministro delle Finanze della Svezia:

Siamo di fronte a un crimine totalmente inaccettabile. L’intero modello svedese si basa sul fatto che chiunque accetti e paghi le tasse”.

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