Se si è ampiamente detto dell’annata poco fausta per i colori italiani alle WSOP, il poker azzurro potrebbe sfoggiare un classico e clamoroso colpo di coda con uno dei giocatori più positivi dell’estate: Alessandro Meoni.
In compagnia della sua fida “macchinina” che, come ci spiegava in questa intervista, è stata noleggiata più per pigrizia che per autentici malanni fisici, il top player toscano rischia di combinarla davvero grossa all’evento principale del Deep Stack Extravaganza III 2016, lunga kermesse più o meno parallela alle World Series ma organizzata dal Venetian, casinò di punta del gruppo Sands ovvero quello che fa capo a Sheldon Adelson.
Un interminabile festival da 90 eventi con un totale di 16 milioni di dollari garantiti a montepremi, con il clou che è rappresentato dall’event #79, un 5.000$ No Limit Hold’em con 2 milioni garantiti. In 435 vi hanno preso parte ma, mentre scriviamo, solo in 16 sono rimasti a caccia di un primo premio da 536.858 dollari, avendone tutti virtualmente già in tasca 25mila.
Il torneo presenta un autentico parterre de rois, come risulta evidente scorrendo il chipcount:
1 Thomas Paul 2,850,000
2 Jon Turner 2,177,000
3 Matt Parry 1,445,000
4 Pavel Veksler 1,087,000
5 Artur Koren 959,000
6 Alessandro Meoni 900,000
7 Erick Lindgren 720,000
8 Jeremy Ausmus 703,000
9 Ilan Boujenah 611,000
10 Artem Metalidi 540,000
11 Tim Reilly 420,000
12 Dan Heimiller 335,000
13 Jack Duong 290,000
14 Dan Sindelar 256,000
15 Davis Aalvik 250,000
16 Adrian Mateos 245,000
Meoni riesce a trasformare le 310mila fiches che aveva accumulato fino a fine day 2 (che gli valevano la 16esima posizione su 62 left), fino a 900mila, per una sesta posizione che non può che fare ben sperare, nonostante gli avversari non siano proprio morbidi. Se il chipleader è infatti un semisconosciuto per il poker italiano, Jon Turner, Erick Lindgren, l’ex November Niner Jeremy Ausmus, Tim Reilly, Dan Heimiller e il caldissimo spagnolo Adrian Mateos sono nomi di grande rilievo.
Inoltre, a conferma di una qualità dell’offerta torneistica che a Las Vegas ha ormai ha raggiunto livelli di eccellenza, questo torneo dimostra di aver poco da invidiare persino al Main Event delle WSOP. A 16 giocatori rimasti l’average si assesta sulle 838mila fiches, ovvero circa 52 big blinds alla ripresa del gioco!
Con questo livello di contendenti, si prevede un day 4 di altissimo livello. La speranza, ovviamente, è che una “macchinina” azzurra scorrazzi anche nel day 5…