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Rafa Nadal vs Ronaldo: il tennis batte il calcio…A poker

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Meglio la finale di Wimbledon o quella dei mondiali? Più entusiasmante un tie-break o i calci di rigore? Insomma: meglio il tennis o meglio il calcio? Siccome de gustibus non disputandum est, Rafa Nadal e Ronaldo hanno visto bene di incontrarsi su una superficie neutrale: il tavolo verde.

Il match di poker, della durata di venti minuti, si è svolto un paio di sere fa all’Hippodrome Casino di Londra. Da una parte la PokerStars Sportsar Rafa Nadal, 14 titoli del Grande Slam in carriera (su un totale di 64 tornei vinti), più una medaglia d’oro olimpica e 46 settimane passate al numero uno della classifica ATP.

Dall’altra la PokerStars SportStar Ronaldo, ormai una leggenda del calcio brasiliano: due Mondiali vinti, due Coppe America, una Fifa Confederation Cup, 98 presenze in Nazionale e più di 300 gol segnati tra Cruzeiro, PSV, Barcellona, Inter, Real Madrid, Milan e Corinthians. Non esattamente gli ultimi arrivati nei rispettivi sport, insomma.

Uno scontro tra titani con regole ben precise: 20 minuti per stabilire chi dei due è il miglior giocatore di Texas Hold’em. In palio, $ 50.000 da donare a un’associazione benefica a propria scelta. Una sfida lanciata dal ‘Fenomeno’ carioca in occasione dello speciale torneo di beneficienza svoltosi all’EPT di Praga 2013, quando vinse proprio Nadal, battendo in heads-up Daniel Negreanu.

Ronaldo
Uno sconsolato Ronaldo paga pegno

Com’è andata a finire, potete facilmente intuirlo dalla foto di cui sopra (courtesy of PokerStarsBlog.com): nonostante la sfida sia stata equilibrata per quasi tutto il suo svolgimento, alla fine l’ha spuntata Rafa Nadal: “Ho chiamato il suo all-in all’ultima mano – ha dichiarato lo spagnolo – e ho fatto bene. Se vorrà, gli darò la rivincita”.

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Il Fenomeno l’ha presa con filosofia: d’altro canto una cosa è perdere uno scudetto all’ultima giornata – vi ricordate le sue lacrime in panchina contro la Lazio? – un’altra è soccombere in un heads-up di poker: “Sono un giocatore amatoriale e va bene così. Anche volendo, non avrei tempo per diventare un professionista. Mi piace giocare con gli amici”.

Rafa ha spiegato di essersi allenato molto in questi mesi, e di aver trovato parecchie similitudini tra tennis e poker: “Nel poker occorre il controllo delle emozioni, e nel mondo dello sport è la stessa cosa. Bisogna avere autocontrollo, essere capaci di studiare le mosse degli avversari e capire come giocano. Bisogna anche sapere quando è il momento di rischiare: la strategia dovrebbe essere sempre una parte importante dello sport, e il poker non fa eccezione”.

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