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Chris Moneymaker: “non sono un giocatore professionista, amo la partita $2-$5”

Chris Moneymaker è l’uomo che ha cambiato il poker, anche Wikipedia dedica parecchio spazio al “Moneymaker effect”: dal 2003 il texas hold’em ha goduto di una popolarità sconosciuta fino a  quel momento, per tutta una serie di coincidenze che hanno portato un contabile di Atlanta a vincere il titolo di campione del Mondo e 2,5 milioni di dollari con un satellite online da 86$.

Moneymaker: “non mi considero un professionista”

Dalle Bahamas le parole di Moneymaker non lasciano indifferenti. Con grande umiltà si racconta: “mi considero al massimo un semi-pro. Non mi sento ancora un giocatore professionista. Ho una moglie e tre figli, mi piace godermela viaggiando e la mia vita è cambiata”.

Fa effetto sentire parlare così chi ha cambiato tutto. Ma 14 anni fa, da semplice amatore si è trasformato nell’ambasciatore per eccellenza del poker. “Non mi sento un professionista e non ci tengo ad esserlo. Rispetto a 5-10 anni fa, investivo molto più tempo nel poker”.

Dal Main 2003 al cash game

Chi pensa ad un Moneymaker lontano dal poker è fuori strada: “Mi piace giocare cash game, in particolare la partita 2$-5$ e diversi tornei nel corso degli anni, ma ripeto, non mi sento un pro, anche se molte persone potrebbero pensare il contrario”.

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Il suo nome non lascerà mai indifferenti, per tutta una serie di ragioni. A seguito del boom che provocò la sua vincita, il poker lo si può dividere in due ere: A.M e D.M, almeno negli Stati Uniti. Non vogliamo essere blasfemi ma la verità. Da gioco di nicchia divenne a Las Vegas e negli States, un fenomeno popolare nel mondo occidentale.

Negli USA è il gioco nazionale ma anche in Europa ha toccato (in particolare dal 2008 al 2011) picchi di popolarità importanti. Ed ora fa un pò effetto, sentir parlare in questo modo l’uomo che ha cambiato tutto.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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