Vai al contenuto
phil-galfond

La restaurazione di Galfond: non tramonta il sogno di “diventare poker pro”. Il progetto e le mosse di OMGClayAiken

Phil Galfond ha promesso di voler lanciare – nel difficile mercato del poker online – una propria poker room. Il giocatore high stakes ha proposto già uno slogan per il suo sito che “dovrà credere nel sogno che ho vissuto”. E’ questo il messaggio di Phil, rilanciare “the dream“, il sogno di potercela fare. Si potrebbe parlare di una sorta di tentativo di “restaurazione” di Galfond, anche se alcuni siti non hanno mai rinunciato completamente a promuovere quel sogno.

Phil Galfond
Phil Galfond e uno dei sogni di ogni appassionato: vincere un braccialetto WSOP

Sponsorship

L’industria dell’e-gaming ha capito gli errori del passato, quando metteva in mano incentivi potentissimi (rake back e uso illimitato di software di supporto) ai pro per “massacrare” clienti alle prime armi (in nessun settore commerciale si sarebbero mai sognati di fare una cosa del genere). Ma il giocatore americano potrebbe sfruttare questo passo indietro per crearsi un proprio spazio.

Tra le righe OMGClayAiken (suo nick storico) fa capire che potrebbe riabbracciare le idee del passato che hanno reso il poker popolare. Sappiamo che uno degli strumenti più potenti, per alimentare questo sogno, sono le sponsorship (l’idea originaria è stata di Isai Scheinberg, fondatore di PokerStars).

Il sito dovrebbe valorizzare i professionisti per impersonare quel sogno che porta così tante persone nel poker. Per dimostrare che il poker è un gioco di abilità. Per promuovere il gioco con i loro fan, studenti, follower e iscritti.

La maggior parte dei siti concorrenti ha rinunciato a questa potente leva.  Non è il caso di PokerStars: è vero che Amaya sta investendo molto in sportivi e personaggi famosi, ma ha mantenuto il suo team pro (Mercier, Boeree, Moneymaker, Negreanu, Pagano etc) e il team online. Stesso discorso per 888Poker che continua a finanziare alcuni dei November Nine più in vista. Altri invece hanno sconfessato questa politica.

E’ molto probabile invece che Galfond rispolveri l’idea di Scheinberg. Il suo obiettivo è di far capire alla gente che quei ragazzi, partiti solo con un mouse in mano, ce la possono fare di nuovo. Chi meglio di un testimonial in carne ed ossa può incarnare quel sogno?

Phil Galfond
Phil Galfond

Incognita Rakeback

Ed è già un passo avanti, ma difficilmente rivedremo una poker room disposta a regalare soldi con facilità come in passato con rakeback fuori da ogni logica di mercato. C’è una sua timida apertura ma pur sempre prudente da parte del titolare di RunItOnce :

Un sito di poker deve credere nel sogno del poker come una professione. Non dovrebbe soddisfare i bisogni dei professionisti a discapito degli altri giocatori, ma dovrebbe comunque effettuare ogni cambiamento tenendo a mente la fattibilità di realizzare il sogno.

Cerchiamo di interpretare le sue parole: il player statunitense rilancia quindi la possibilità del Dream. Il suo progetto sembra girare intorno a questo concetto. Gli esempi viventi in questo mondo sono parecchi, ma diversi pro sono riusciti a sfondare all’inizio grazie a Vip System e rake back molto favorevoli che hanno spianato loro la strada verso il successo, soprattutto nel cash game e nei sit and go. Cosa farà Galfond in questo senso?

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Rispetto dell’ecosistema e sicurezza

Il giocatore conosce benissimo gli equilibri di mercato, è consapevole dell’importanza di mantenerli ed in particolare di tutelare i players:

“Il sito non dovrebbe permettere ai giocatori onesti, occasionali o professionisti, di essere vittime di altri giocatori che sfruttano leggi inapplicabili. Dovrebbe cercare di fermare il comportamento predatorio e ogni forma di cheating. Dovrebbe sforzarsi di creare un field il più equilibrato possibile”.

OMGClayAiken mette quindi al primo posto delle sue priorità la sicurezza (contrastare “ogni forma di cheating”) ed un uso limitato dei software di terze parti (“fermare il comportamento predatorio”). Grazie a tutele importanti potrà far crescere un field sano. Abbiamo sempre sostenuto che gran parte dei giocatori occasionali (che possono determinare la fortuna di un sito di poker) vanno rotti non tanto per mano dei professionisti, ma bensì perché vittime di bot, collusion, multi-accounting, oltre ad un uso eccessivo di software leciti di supporto.

Un passo che PokerStars, ad esempio, ha compiuto molto tempo fa, investendo su un team di sicurezza. Così a ruota stanno facendo altri competitor. Il problema rimangono le normative e il contesto difficile.

Il punto della sicurezza però è fondamentale per poter ripartire da zero come vuole fare lui. E’ molto probabile che Galfond voglia svincolarsi dalle logiche imposte dai facoltosi investitori (Wall Street) che in questi anni hanno investito nell’industria dell’e-gaming. Bisogna prima di tutto impostare una room che non sia – in fase iniziale – troppo sensibile alle statistiche su traffico e action ai tavoli. E’ necessario puntare prima sulla qualità e su un field sano.

Puntare forte sui giocatori occasionali

“Un sito di poker dovrebbe valorizzare i giocatori. Dovrebbe valorizzare i giocatori occasionali per essere disposti a rischiare i loro soldi nel gioco che amano. Per aver scelto il poker rispetto ad altri hobby e per per aver scelto quel sito rispetto agli altri. Dovrebbe valorizzare i giocatori entusiasti e i semi-professionisti per la liquidità che garantiscono e per la crescita del gioco. Per far conoscere la loro poker room preferita attraverso mezzi differenti”.

Parole che vanno interpretate ma sembra chiaro che Phil voglia rilanciare alcune idee del passato come quello delle sponsorship e al tempo stesso tenere ben presente a mente le esperienze decennali delle rooms esistenti: tagli equilibrati alla rake back, ma forti tutele nei confronti dei players pro e amatori, cercando di alimentare sempre quel sogno di vivere di poker che ha indotto molte persone ad iniziare a giocare, solo pochi anni fa.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI