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Il poker è in crisi? Scopri le 6 TOP NEWS che dimostrano il contrario!

[imagebanner gruppo=”gdpoker”] Le cassandre nel mondo del poker sono sempre più numerose e certe frasi sono all’ordine del giorno: “il poker è in crisi”, “il poker è finito” bla bla… Senza dubbio il momento dei “soldi facili” per i giocatori e gli addetti lavori è terminato, ma la popolarità del giochino no. La verità è che il business è rimasto in mano a pochi.

Al contrario si sta consolidando un mercato che ha appena vissuto in modo spensierato il suo primo decennio di vita (parliamo dell’Europa), nonostante la concorrenza fortissima degli e-games, dei casinò online e dei fantasy games (negli USA) sempre più popolari in tutto il mondo.

Non si respira più l’aria febbrile del boom, ma se negli Stati Uniti (nonostante i divieti su internet) si gioca da oltre 50 anni (le WSOP ogni anno battono record in termini di affluenza), nel Vecchio Continente il mercato sta raggiungendo la piena maturità (con uno zoccolo duro di appassionati che segue da più di 5 anni questo mondo in modo costante) ed in certi paesi (vedi Germania), addirittura i dati indicano una sorprendete crescita. Nel frattempo, nella lontana Cina i primi tornei autorizzati di poker sportivo mostrano numeri straordinari.

In Italia il mercato del poker online è in netta flessione, ma l’unica room che in questi anni ha lavorato sulla visibilità e sull’affidabilità del brand, con investimenti massicci nel marketing (i siti concorrenti hanno puntato più su spot su casinò e betting) e nell’innovazione, è cresciuta a tal punto da diventare la quinta potenza mondiale: per traffico nel cash game online, PokerStars.it è dietro solo alla casa madre (PokerStars.com), 888Poker, Bodog (molto forte in Asia) e il network di iPoker.

Il finanziere George Soros
Wall Street guarda con attenzione al poker online: George Soros è la testimonianza vivente

PokerStars Italia ha un’action maggiore addirittura della consorella Full Tilt e PartyPoker.com ed è la prima room “nazionale” presente nella classifica mondiale.

Per non parlare del live: si sta vivendo una seconda “giovinezza” post Maroni. Nascono nuovi circoli come funghi in ogni regione, nonostante non vi sia una regolamentazione chiara e non vi sia alcun rispetto per la giurisprudenza di legittimità, ormai consolidata.

Ma scopriamo le 6 TOP NEWS che confermano questo trend e dimostrano che il poker non è affatto in crisi.

6. Amaya-PokerStars-Nasdaq: questione di settimane!

Negli ultimi 12 mesi il settore ha registrato una delle più importanti ed onerose operazioni della storia dell’e-gaming. Il primo gruppo mondiale (Rational Group-PokerStars) è stata venduto per la pazzesca cifra di 5 miliardi di dollari. Ed è notizia di poche ore fa che Amaya-PokerStars sarà quotata al listino Nasdaq. Wall Street guarda con interesse al poker online. Se avete dei dubbi chiedete allo speculatore per eccellenza: George Soros!

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Luca Pagano, Direttore della Casa degli Assi su Italia 1

5. La Casa degli Assi su Italia 1

La prima edizione del reality dedicato al poker era stata relegata in un angolino del nostro palinsesto televisivo (Italia 2). L’audience notturna (nonostante l’orario sfavorevole) però ha consigliato ai guru di Mediaset di spostare tutto su Italia 1 dopo solo 12 mesi. Il poker interessa anche il pubblico generalista. I casting hanno registrato un’affluenza record. Sarà il potere della tv ma tra i giovani il texas hold’em viene visto al netto di antichi (e stucchevoli) pregiudizi.

4. Italian Poker Open: il live va forte

Siamo arrivati alla 18esima edizione ed i numeri sono sempre in crescita a Campione d’Italia: 1.708 entries per il Main Event IPO che sommati al Barracudas di due settimane fa, raggiungiamo quota 3.333 tickets venduti, con montepremi pazzeschi. Il live in Italia è sempre più in salute, è cambiato solo il target (normale con la crisi economica). Ad andare forte sono i tornei low stakes con una partecipazione pazzesca.

L’Italian Poker Tour a Malta ha battuto ogni record, a testimonianza che in Europa (ed i dati dell’EPT lo confermano) il texas hold’em giocato dal vivo è sempre più vivo (scusate il gioco di parole) e l’Italia fa la sua parte.

3. Nasce una televisione mondiale dedicata solo al giochino

E’ nata Poker Central, la prima tv tematica mondiale che sarà visibile non solo negli States ma in tutto il globo, 24 ore su 24. Sarà possibile seguirla non solo in televisione ma anche da telefonino e tablet. L’ambizioso progetto è già stato presentato alla stampa. Con ogni probabilità andrà in onda nel quarto trimestre del 2015.

2. Più che uno SCOOP…. è il solito BOOM!

Si è appena concluso lo SCOOP (Spring Championship of Online Poker) di PokerStars.it: 22 eventi high e low e 86.829 entries (dati ufficiosi ancora). Non serve aggiungere altro sulla popolarità del poker online italiano, era un successo annunciato.

1. Phil Ivey nuovo testimonial Chrysler

Una notizia che è stata sottovalutata da tutti. Nessuno ne ha compreso le reali potenzialità. Il re del poker diventa re d’America. Il nuovo spot di Chrysler 300 mostra le immagini di Phil Ivey e recita: “Non c’è alcun sangue reale in questo Paese, nulla è riservato per nessuno, è tutto là fuori che aspetta qualcuno che allunghi la mano e se lo prenda. Quelli che lo fanno, sono loro i re e le regine d’America“. I cervelloni del marketing di Fiat Chrysler si affidano all’immagine di un pokerista. Chi meglio di Re Phil può rappresentare il mito del “self made man”? Non è sbagliato pensare all’arrivo di sponsor extra settore nei prossimi anni se a scomodarsi per primi sono Marchionne e company.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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