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Kara Scott: “Il segreto per un nuovo boom nel poker live? Più donne ai tavoli!”

Da molti anni è una delle icone più amate e riconoscibili di tutto il mondo del poker, ma il ruolo di donna-immagine non le si addice affatto: Kara Scott è una autentica influencer, nello scenario mondiale del nostro gioco.

Fortunata è Tilt Events ad averla messa sotto contratto, fortunato è naturamente Giovanni Rizzo ad averla come moglie e fortunati siamo tutti noi appassionati italiani, sia perchè sentiamo Kara un po’ “nostra”, sia perchè la sua esperienza e acutezza non possono che far bene al panorama nazionale del poker.

L’abbiamo avvicinata a pochi giorni della nuova edizione della Tilt Poker Cup, per la quale si muoverà verso Sanremo da Lubiana. È infatti nella capitale slovena che da qualche mese è andata a vivere insieme all’amato “gioriz”, che così può giocare tranquillamente sulle .com.

Kara Scott in posa da... padrona di casa
Kara Scott in posa da… padrona di casa

Ciao Kara e bentornata su Assopoker! Da ormai molti anni sei nel mondo del poker con ruoli molto importanti in diversi contesti internazionali. Come definiresti l’attuale momento del mercato?

Sono trascorsi 10 anni da quando iniziai a lavorare nel poker e a giocare più seriamente, e sono stati 10 anni fantastici. Da qualche tempo a questa parte il settore vive molti alti e bassi, e in questo momento è come se stessimo tutti in attesa di vedere cosa succede tra nuove leggi in arrivo, il panorama del settore che cambia e le aziende che si adattano. Anche sul lato media il settore ha vissuto grossi stravolgimenti: da un lato abbiamo perso un’istituzione come Bluff Magazine ma dall’altro è venuta fuori una nuova realtà come Poker Central.

È un periodo di cambiamenti e non è semplice immaginare come saranno le cose tra qualche anno, così è giusto lasciare il tempo necessario perchè le cose si assestino. Certo non mancano le speranze che ci si riesca a rinnovare. Mi piacerebbe che la Global Poker League avesse un grande successo, per portare interesse sul nostro gioco da parte di larghe fette di pubblico e giocatori amatoriali.

A proposito. Tu sei stata host del Global Poker Masters a Malta. Pensi davvero che questa Global Poker League possa funzionare?

Lo spero tanto. Infatti mi auguro che riesca a catturare l’attenzione di grandi platee, imitando quanto già riuscito a giochi online come Hearthstone, World Of Warcraft e Starcraft. L’innovazione è una grande cosa, perchè può dare una scossa al settore e non farci sentire appagati. Servono nuove idee per dare una spinta alle cose e a tutti noi. Non ho ancora avuto modo di dare uno sguardo accurato alla GPL perchè sono concentrata nella preparazione del final table del WSOP Main Event che presenterò su ESPN, ma una volta che sarà tutto finito allora cercherò di approfondire al meglio la GPL. Sono davvero curiosa di scoprire cosa hanno in mente!

Storico volto anche delle WSOP su ESPN, qui Kara mentre intervista Negreanu
Storico volto anche delle WSOP su ESPN, qui Kara mentre intervista Negreanu

Come è la tua nuova vita in Slovenia?

È sorprendente! Non avevo idea di cosa aspettarmi prima di venire qui, ma sono una a cui piace l’avventura e quindi il cambiamento per me è sempre una buona idea. È il quinto paese in cui ho vissuto, fino al momento, e mi piace molto. Mi sono sentita subito a casa e il fatto che sia così vicina all’Italia aiuta moltissimo, perchè lì abbiamo gran parte della famiglia, con cui amiamo passare molto tempo, quindi la distanza relativamente breve rende tutto più semplice.

Lubiana è un città meravigliosa, è la capitale verde d’Europa per il 2015 e anche una destinazione molto ricercata in Europa. La gente qui è incredibilmente gentile e accogliente, e la città è pulita ed efficiente. Qui si trova sempre qualcosa da fare e tra una degustazione di vini, eventi gastronomici, balletti, musica dal vivo e mostre c’è l’imbarazzo della scelta.

Il tuo italiano sta migliorando? Hai già iniziato a imparare lo sloveno?

Non vivere più in Italia non è una gran cosa per il mio italiano. Qui lo uso molto meno, ma una volta che le cose si calmeranno un po’, ho in mente di cercare un docente di italiano qui in Slovenia, per fare in modo di continuare a migliorare. È importante per me essere in grado di tenere una conversazione in italiano e so che succederà, anche se dovesse servire qualche anno per diventare “fluent”. Ci sto lavorando, passo dopo passo, e sto anche prendendo lezioni di sloveno, così potrei fare un po’ di confusione. So che è un pericolo, ma sto cercando di venirne fuori…

Cosa ti manca di più, rispetto ad esempio all’Italia e all’Inghilterra?

Sono sempre le piccole cose a mancarti. Per esempio, il cibo in Slovenia è sempre fresco, incredibilmente buono. Ma qui non hanno buoni pomodori! Non ne conosco la ragione, ma qui è difficile trovare dei buoni pomodori freschi. In cucina questo fa un’enorme differenza, ed è una di quelle piccole cose che non hai e ti piacerebbe riavere.

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E poi, ovviamente, la cosa principale che mi manca sia dall’Italia che dall’Inghilterra sono i nostri amici. Siamo fortunati ad averne molti, che vengono a trovarci fermandosi a casa nostra. Stiamo cercando di farli innamorare di Lubiana così che si trasferiscano anche loro qui. Ogni problema sarebbe risolto..

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Giovanni whina di più da quando è tornato a giocare sulle .com?

(ride) Non so se lo fa più di prima, ma è interessante vederlo cimentarsi sulle room internazionali. Quando siamo arrivati e ha potuto giocare le SCOOP è stato incredibile, vedere i moltissimi tornei, giocatori, prizepool, la varietà dei giochi… per lui è stata come una boccata d’ossigeno. Giovanni ama il mercato italiano ma stava diventando troppo angusto, e con i garantiti che scendono e i tornei che spariscono dai palinsesti, anche le aspettative si abbassano. È felicissimo di poter riabbracciare il mondo del poker.

Come testimonial di Tilt Events sei coinvolta nel mercato italiano del poker live. Pensi che alcune tendenze (come i buy-in che si abbassano, i tornei con molti re-entry eccetera) siano una caratteristica italiana?

Decisamente no. In tutto il mondo i giocatori fanno i conti con i propri soldi, e oggi vogliono buy-in più bassi. Si è creata una sorta di polarizzazione tra i grandi high roller e i tornei low cost. Oggi c’è molto meno spazio per i tornei “medi”.

Quando il movimento mostra queste tendenze, è importante che gli operatori le assecondino. Persino alle WSOP abbiamo iniziato a vedere buy-in bassi l’estate scorsa, e hanno anche fatto numeri incredibili! Non lo vedo come segnale di un mercato in calo, ma piuttosto di un mercato che cambia. Se alla gente piace giocare molti piccoli eventi, bene così! Diamogli una grande varietà di buoni tornei a basso costo. Sebbene a molti di noi piacerebbe avere eventi televisivi da 10mila euro ricchi e fighi, non è quello che il mercato richiede oggi. La gente vuole divertirsi e vedere valorizzati i soldi che spende. Chi riesce a fornire questo, oggi, ha vinto.

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Ok, facciamo finta che tu sia una maga e questa è la tua bacchetta magica, con cui puoi cambiare una singola cosa nel mondo del poker. Cosa sceglieresti?

Non penso che nessuno si sorprenderebbe se scegliessi di eliminare qualsiasi ostacolo che impedisce alle donne di giocare alla pari – intendo numericamente – con gli uomini. Siamo ancora appena il 5% del field negli eventi live, in tutto il mondo, ma le percentuali sono molto più alte online. C’è qualcosa nel gioco live che alle donne non piace, e noi dovremmo cercare di capire di cosa si tratta e risolverlo. Sono convinta che se ci riuscissimo avremmo un boom paragonabile a quello dell’effetto-moneymaker. Darebbe una enorme iniezione di player, pubblico e liquidità: tutte cose di cui il poker ha tremendamente bisogno.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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