E’ il momento della Germania, sia nel calcio che nel poker (salvo qualche rara eccezione) e c’è chi riesce a primeggiare in entrambe le discipline: stiamo parlando del calciatore del Borussia Monchenglabach Max Kruse, tagliato dalla nazionale, per scelta del ct Low, a pochi giorni dal Mondiale. Una delusione profonda che Max è riuscita in parte ad addolcire, volando a Las Vegas per le World Series of Poker.
Kruse è riuscito ad arrivare terzo nell’evento 1.500$ Deuce Two Seven No Limit, alle spalle di un mostro sacro come Joseph Cheong (che lo ha eliminato al final table). Ha incassato circa 38.000 dollari.
Il calciatore tedesco, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport (la potete leggere in versione integrale nello speciale sul calcio estero, Extra Time), ha spiegato come si è avvicinato alla disciplina: “Le regole del 2-7 le ho imparate a Las Vegas, poco prima dell’inizo delle WSOP. Di solito gioco Omaha e Texas Hold’em, ma avevo degli amici che mi hanno fatto vedere qualche mano ed ho provato”. La classica fortuna del principiante tanto cara a Paulo Coelho.
L’ “Alchimista” teutonico si è divertito in quel periodo: “curioso il fatto che l’hotel nel quale ho giocato si chiamasse Rio, proprio come la città nella quale la Germania ha vinto il Mondiale”.
Il suo idolo non può che essere “Phil Ivey. A Vegas l’ho incontrato, ma non ho potuto sedermi al tavolo con lui, né ci ho parlato. Stava giocando, non volevo disturbarlo”.
A capodanno, con il suo compagno di nazionale Kramer (svenuto durante la finalissima per una testata) è andato in Australia ed ha ricordato un episodio curioso: “In un safari, io e Kramer ci siamo trovati di fronte ad un Taipan, il serpente più velenoso al mondo. Christoph in campo corre tantissimo e tutti dicono che sia un maratoneta: io, quel giorno, ho scoperto che è anche un grande centometrista…”.