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“Quattroganci”, addio da re al Supernova Elite: “Stessi volumi, meno libertà ma doppio profit”

Nicola Valentini alias "quattroganci"
Nicola Valentini alias “quattroganci”

Uno status su Facebook per ricordare, con una “lacrimuccia virtuale”, quella che somiglia molto alla fine di un’epoca. Nicola “quattroganci” Valentini celebra così l’imminente dipartita delle “stellette nere”, quelle da SuperNova Elite che si guadagna ininterrottamente da 6 anni:

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Così abbiamo sentito Nicola per avere le sue impressioni su questo momento particolare, e sull’annata che sta per concludersi. Lo scorso anno, dopo le virate di PokerStars in maniera di VIP system, Valentini come altri grinder avevano fatto delle previsioni sul traffico e la vita del poker pro online nel 2016. Questa è dunque, innanzitutto, un’occasione per tirare un po’ le somme.

Avevi previsto volumi più bassi, ma soprattutto multitabling meno spinto e profit medi maggiori. Si sono avverate tutte?
Quasi tutte, tranne quella sul volume di gioco. Alla fine sono riuscito a fare grosso modo come lo scorso anno, ma con un dispendio di energie infinitamente maggiore perchè sono stato molto tempo in più davanti al computer.

Vuoi dire che la proverbiale “libertà relativa” del cash gamer si è ridotta?
Tutto è cambiato, da questo punto di vista. In particolare prima potevo avere giornate calendarizzate con orari abbastanza precisi, perchè c’era traffico circa 18-20 ore su 24. Ora, invece, giocare high stakes significa armarsi di pazienza, Skygo e stare moltissime ore davanti al pc. Poi le cose sono cambiate in maniera anche abbastanza randomica: ad esempio prima il lunedì era solitamente una giornata fiacca, invece lunedì scorso c’erano tre tavoli NL1000 attivi. Bisogna avere tempo, pazienza e disponibilità a bi-tri-tablare.

Immagino cambi qualcosa anche a livello di mindset…
Cambia parecchio! Prima occorreva avere un focus ampio su più tavoli per un periodo relativamente limitato. Ora è tutto diverso. Ad esempio adesso è da 3 ore e 20 che sono in sessione e non ho fatto neanche 1000 mani. Poi, giustamente, non si possono tenere software di studio aperti insieme al client, quindi bisogna trovare qualcos’altro da fare. Tutto è diventato un emergere e ri-immergersi di continuo.

Come volumi, però, sei riuscito a confermarti.
Sì, grosso modo sì. Per la questione di un abbassamento del moltiplicatore ho fatto qualche cosa in meno di VPP, ma con i moltiplicatori dell’anno scorso avrei fatto nuovamente circa 1,5 milioni di vpp.

E come profit? Avevi detto che il cambiamento del vip system rischiava di diventare una pessima notizia, per gli amatori, al contrario di quanto ci si aspettasse…
Ed è stato così: infatti, a livello di bb/100 ho praticamente raddoppiato rispetto all’anno scorso. Il motivo è abbastanza semplice: se sei il Pizzighettone e incontri il Barcellona, l’unica speranza che puoi avere è quella di trovarli stanchi o distratti, altrimenti ti fanno a pezzi. Al di là dello scherzo di paragonarsi al Barcellona, se un amatore incontra un professionista con tanti tavoli attivi ha qualche speranza in più, ma se lo trova su 2-3 tavoli e iper-concentrato, sarà sempre un massacro.

Ma raddoppiare il profit medio significa che il field è diventato anche più scarso? E gli altri pro?
Molti super reg hanno quittato o hanno diversificato. Per chi come me ha continuato a fare quello che faceva tutto si è tradotto in guadagni maggiori, a fronte di un miliardo di ore in più passato davanti al pc.

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Conoscendoti un po’, credo non sia un “whine”.
Assolutamente no, anzi sono molto felice di avere allungato di un altro anno questa fantastica avventura che è quella del poker professionistico. In generale ho smesso di occuparmi e preoccuparmi di ciò che non dipende da me. Se mi guardo indietro, da questo mondo ho avuto molto più di quello che ho dato: ho guadagnato soldi, certo, ma ho anche fatto amicizie, tenuto buoni rapporti con tutti, un sacco di amatoriali mi scrivono in privato. Per me, dovesse anche finire tutto domani, andrebbe bene lo stesso. Ma non finirà.

Nicola con l'amico grinder Tommaso "anita" Castellani
Nicola con l’amico grinder Tommaso “anita” Castellani

Intendi dire che non ci libereremo facilmente di “quattroganci”?
Pensavo fosse il mio ultimo anno, invece le cose sono andate in maniera diversa da come mmaginavo. Voglio dire che con questo gioco-lavoro ho un rapporto “utilitaristico”, come credo sia giusto: fino a che c’è la possibilità di fare determinati guadagni, non sarebbe intelligente smettere. Ma ti dirò, io considero allo stesso modo anche il grinder del NL25 che si paga l’affitto costantemente: per molti versi lui è pro quanto me.

Cosa vedi nell’immediato futuro del cash game online nel 2017?
Come ti dicevo si naviga a vista, cercando di adeguarsi attrezzandosi per fare fronte alle nuove situazioni che si creano. Per dirne una, ho la netta sensazione che l’inserimento degli Spin da 100€ abbia dato una netta spallata al traffico del NL400. Sbirciando, ci trovo spesso diversi amatori che non vedo più ai tavoli cash.

Cosa invece vorresti, dal poker online italiano, nel 2017?
Che le persone prendessero il poker un poco più col sorriso. Sono sempre stato convinto che la parte da imputare ai giocatori, nel processo di “disaffezione” al poker, non sia stata tanto la figura del pro, ma quella del “pro stronzo”. Eppure vedo in giro ancora molte, troppe persone incarognite.

E Nicola, cosa si aspetta dall’anno nuovo?
Che dopo aver perso lo status di Supernova Elite, ne perda un altro: quello di single (ride).

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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