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Ben Tollerene accusa: “RaiseOnce? Dietro c’è Phil Ivey… a volte”

Non capita spesso di sentire parlare uno dei più forti giocatori di sempre nel Pot-Limit Omaha high stakes e non si può ringraziare il solito Joe Ingram se veniamo a conoscenza di retroscena e curiosità su questo mondo da parte di Ben Tollerene. Nel corso dell’ultimo episodio del suo podcast, ha infatti ospitato “Ben86“, universalmente riconosciuto come uno dei migliori nel PLO online, tanto dai numeri quanto dalla reputazione che si è costruito nel corso degli anni.

Nelle tre ore di chiacchierata, Ben ha toccato tantissimi argomenti e oggi vi vogliamo riportare le sue parole su un mostro sacro come Phil Ivey, suo avversario da diversi anni. A stuzzicarlo è stato fin dal principio il “padrone di casa” Joe Ingram che gli ha chiesto un commento riguardo le recenti sessioni di heads-up contro “RaiseOnce“, nickname dietro al quale si crede ci sia Ivey. “Non mi capita spesso di ricevere action in heads-up nel PLO – dichiara Tollerene – quindi nel momento in cui qualcuno si presenta sto in piedi anche fino a tarda notte. Credo di aver giocato 14 ore di fila quel giorno“.

Per quanto riguarda “RaiseOnce“, Ben ha le idee chiare e le espone con una leggerezza quasi disarmante: “Prima speculavi sul fatto che fosse Ivey – dice rivolto a Ingram – ma io ti dico che sicuramente è Phil Ivey. A volte potrebbe non esserci lui dietro quel nickname, ma ultimamente, quando gioca Pot-Limit Omaha, so per certo che è lui”. Con queste parole “Ben86” vuol fare intendere che Phil Ivey faccia account sharing agli High Stakes Online? Sarebbe un fatto gravissimo, ma il sempre attento Ingram in questo caso si lascia scappare l’occasione di approfondire… Un vero peccato, visto che Tollerene è un fiume in piena e non si tira indietro di fronte alle tante richieste sul 10-volte campione WSOP.

ben86

“Cosa penso del gioco di Ivey? Credo che lui guadagni milioni di dollari giocando contro i gambler di Macao e che giochi online solo per imparare dai giocatori che sa essere migliori di lui“, sentenzia. “Non penso proprio che lui possa credere di avere edge su di me. Non voglio dire troppo sul suo gioco, però il preflop lo gioca molto bene… Ma fa molti casini postflop e questo lo mette in un sacco di guai”.

Lo specialista del PLO spiega anche di essere convinto che Ivey faccia molto crossbooking agli High Stakes Online. Di cosa si tratta? Di uno scommessa tra due giocatori che prevede il pagamento reciproco della cifra vinta ai tavoli durante una sessione. Ad esempio, se Ivey e Antonius facessero crossbooking e al termine della sessione il primo fosse in profitto di 350.000$ e il secondo di 110.000$, il finlandese dovrebbe  pagare 350.000$ all’ex compagno di Team Pro, ricevendo indietro “solo” 110.000$. A conti fatti, dunque, Antonius dovrebbe versare 240.000$. “È possibile che faccia crossbooking in queste partite – dichiara Tollerene -, ho sentito diverse volte che è abituato a fare crossbooking molto pesante“.

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Nonostante sia molto riservato dal punto di vista strategico, Ben si lascia andare a una sorta di review del gioco di Phil Ivey: “Lui gioca come tutti i “vecchi” giocatori live: fanno questa cosa, e sto generalizzando, di puntare forte in cbet quando hanno il punto e fare check behind quando proprio non hanno hittato”. Ma non è tutto: “Inoltre check-raisano letteralmente il 20% del range – spiega “Ben86” -, non polarizzano per nulla. Mi ricorda una strategia da Limit Hold’em, che personalmente ritengo piuttosto brutta”.

Visto che l’atmosfera sembra rilassata e il grinder pare tutt’altro che restio a parlare del suo noto avversario, Ingram non molla la presa e chiede se è vero che ormai le partite high stakes di Pot-Limit Omaha partono solo quando si siede lui. “Partono grazie a lui, è vero“, conferma Tollerene, che poi specifica: “ma questo significa poco riguardo le sue abilità: semplicemente, quando qualcuno si siede e le carte vengono distribuite, appaiono dal nulla player che vogliono sedersi e giocare”.

Per spiegare al meglio il concetto, ricorre a un aneddoto personale: “Per dire, mi è capitato di andare al Bellagio per giocare il PLO 1.000$/2.000$ contro un amico che volevo sfidare soprattutto per migliorare il mio gioco. Ma non appena il dealer ha incominciato a distribuire le carte sono arrivati David Chiu, Johnny Chan e Sammy Farha e il nostro heads-up si è trasformato in una partita bellissima e molto profittevole. Ivey fa partire il gioco ma poi è sicuramente possibile che sia un vincente nel PLO high stakes“.

L’opinione di Tollerene sull’avversario risulta quindi di difficile interpretazione. Ben non chiarisce dove colloca Ivey nel pool dei giocatori di PLO high stakes, ma mette in chiaro un altro aspetto, con il quale chiude la discussione: “Da quando è iniziata l’era Polarizing, sono stato io a vincere la maggior parte dei suoi soldi“. E come è ben noto, dietro al nickname “Polarizing”, Phil ha perso la bellezza di 6.3 milioni di dollari

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