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‘Gioco tavoli fullring perché in quelli 6-max non so vincere’

spingo-pokerstarsE’ raro che un giocatore ammetta pubblicamente i propri limiti, a maggior ragione quando la sua ambizione è quella di essere un professionista. Tuttavia, se a volte constatare che la strada imboccata dagli altri può non essere ideale per sé è la soluzione migliore, questo non significa arrendersi.

Noyan Dorson ha cominciato a giocare il cash game nel 2011, ma a differenza di molti suoi coetanei – oggi ha 26 anni – non si è dedicato al poker online, bensì ai tavoli dal vivo fullring.

E’ proprio ad uno di questi, all’Aria Casino di Las Vegas, che ha conosciuto un suo connazionale che adesso gli sta facendo da mentore: il tedesco Felix “xflixx” Scheniders, membro del team pro online di PokerStars, e quindi ben più avvezzo di lui sia al poker online che al gioco ai 6-max.

A seguito di questo incontro i due hanno deciso di allestire un ufficio per giocare a Colonia, con Felix che sta così coachando Dorson, a partire dai microlimiti. Già, proprio quelli.

Noyan, che su PokerStars si fa chiamare “Mr.Dorson”, non ha infatti esperienza di gioco 6-max, e se ben presto reso conto dopo i primi mesi di quanto confrontarsi con quel field fosse diverso dal giocare dal vivo, nonostante nei vari casinò che frequentava giocasse i midstakes. Ma si sa, live è un altro gioco.

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Dopo alcuni mesi di gioco shorthanded, e nonostante fosse partito dai microlimiti, il tedesco ha deciso di tornare al vecchio amore, ovvero di continuare a giocare online seguito da “xflixx” ma di farlo ai fullring, ed i risultati sono stati da subito estremamente incoraggianti: “Mi sono reso conto che il mio gioco 6-max avesse diverse lacune, dopo anni di esperienza maturata ai tavoli fullring dal vivo – ha scritto sul proprio blog – è molto più semplice per me interpretare una serie di dinamiche, ed il field sembra anche più facile”.

Si tratta di un’iniziativa che sicuramente punta a promuovere indirettamente PokerStars, mostrando come qualcuno motivato a darsi da fare possa ancora farsi strada nel poker online, nonostante i tavoli non siano più semplici come in passato. Nel suo caso la svolta è arrivata quando ha capito quale fosse la sua nicchia, senza ostinarsi a voler giocare quello che è sì più popolare (il cash game 6-max) ma per il quale evidentemente non è particolarmente portato.

Del resto, per dirla con un regular di sit&go heads-up che discuteva proprio di questo: “E’ vero, il poker oggi è più difficile rispetto a quanto non lo fosse anni fa, ma è altrettanto vero che i tavoli di oggi sono quelli più facili di sempre, se paragonati a quelli che avremo in futuro”. Si tratta insomma di abbassare la testa e lavorare, qualcosa che può non interessare a tutti ma comunque ancora ampiamente fattibile.

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