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Sean Lefort: “Il bodybuilding è così simile al poker…”

star-casinoSe immaginando un giocatore di poker online avete in testa l’immagine di un ragazzino magro e bianco come un lenzuolo oppure in evidente stato di sovrappeso a causa di troppe RedBull e cibo precotto, nel caso di Sean Lefort fareste un sonoro buco nell’acqua.

Il canadese, che al pari di molti altri professionisti vive a Toronto, è un fanatico del bodybuilding, ma allo stesso tempo è anche uno dei giocatori di Pot Limit Omaha più temibili che potreste incontrare oggi ad un tavolo di cash game, tanto heads-up che 6-max. Al pari di molti altri il suo pane quotidiano in passato era il No Limit Hold’em, ma poi il”Black Friday” fu uno dei fattori che lo convinse a cambiare strada.

“Il field cambiò in maniera significativa dal giorno alla notte – ricorda oggi – ed una volta che i migliori professionisti si sono trasferiti all’estero per continuare a giocare, il livello si è indurito parecchio, perché i peggiori regular statunitensi ovviamente non hanno fatto altrettanto”. Perché non dare quindi una chance al PLO?

Mi pento di non averlo fatto prima – rivela – mi rendevo conto che ad un certo punto non potevo nemmeno sedermi al NL2000 e sentirmi completamente a mio agio in tutta una serie di tavoli pieni di regular. All’inizio non è stato semplice, ma mi sono reso conto che non mi ci sarebbe voluto molto per raggiungere un ottimo livello nel Pot Limit Omaha, e nel frattempo avrei comunque potuto giocare livelli medi e guadagnare cifre in ogni caso rispettabili”.

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Il primo approccio fu fallimentare per lui, tanto che in un primo momento tornò a giocare il No Limit Hold’em, ma poi riuscì a trovare la chiave giusta, ed oggi lo si può trovare seduto fino al PL20.000, anche se certe partite non sono più così frequenti come in passato: “Alcuni regular non danno più azione a quei livelli, ma in ogni caso anche giocando il PL5000 si possono avere swing significativi“.

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Il poker per lui è sempre stato sinonimo di competizione, sin da quando cominciò a giocarlo nel 2003, ma al giorno d’oggi il canadese vi si dedica con un approccio molto razionale, cercando di stare al computer solamente quando sta grindando e per il resto dedicandosi agli allenamenti ed alla vita sociale. Certo, a meno che non si trovi “in prigione”:  “E’ quello che accade quando ti trovi in una situazione nella quale non puoi semplicemente staccarti dal PC – spiega – ad esempio se un giocatore amatoriale comincia a darti azione consistente in heads-up, di solito succede un paio di volte al mese”.

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In ogni caso, sia che si tratti di poker che del suo amato bodybuilding, Sean Lefort è convinto che non ci siano segreti inaccessibili: “Il poker è molto complesso, così come il corpo umano, quindi ottenere cambiamenti significativi è molto impegnativo. L’importante è essere sempre autocritici, non pensare che a causa di quanto si sia ottenuto finora la propria opinione sia sempre quella giusta. Nel 2007 i migliori regular guadagnavano un sacco di soldi, ma se qualcuno adottasse una strategia simile oggi ai tavoli verrebbe fatto a pezzi“. E riuscirci contro di lui, sia al tavolo che fuori, sembra piuttosto complicato…

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