Vai al contenuto

Mike Sexton

Michael Richard Sexton è una delle leggende viventi del poker. Oggi è conosciuto come il commentatore del World Poker Tour e uno dei volti più importanti di PartyPoker, ma Mike Sexton è molto di più.  Nato a Shelby – Indiana – nel 1947, vanta un curriculum nel mondo del poker lungo più di venti anni, culminato nel 2009 con l’inserimento del suo nome nella Poker Hall of Fame di Las Vegas: il riconoscimento massimo per ogni player.

L’incontro con il poker avviene ai tempi dell’università, come Sexton ama dire:“ Mi sono laureato in “poker” perché, più che studiare, giocavo in continuazione!” E’ il 1970 e la vita di Mike viene interrotta dalla guerra del Vietnam: Mike si arruola come paracadutista, ma di fatto non parteciperà mai alle azioni belliche. Lasciato l’esercito, per almeno 4 anni Mike tenta di inserirsi nel mondo del lavoro come rappresentante e – per un certo periodo di tempo – fa anche l’istruttore di ballo. Ma il fuoco del poker gli brucia dentro, appena può gioca nei circoli privati e capisce che i soldi veri li può guadagnare solo con il Texas Hold’em. Era il 1977.

Inizia a partecipare a tanti tornei di poker, tuttavia la sua presenza alle WSOP si registrerà solo a partire dal 1981. Nel 1985 arriva la decisione di trasferirsi a Las Vegas per giocare a poker a tempo pieno. Entra subito a far parte della “corte” degli amici più stretti del grande Stu Ungar, tanto che alla sua morte è proprio Mike Sexton a tenere il discorso al funerale. Diventa un regular dei tornei e finalmente nel 1989 arriva il primo – e ad oggi unico – braccialetto WSOP, vinto nel 1.500$ Seven Card Stud Split.

Mike Sexton diventa un player professionista vincente, nell’arco della sua carriera colleziona, oltre ad un braccialetto e 47 ITM alle WSOP, vincite nel live per un totale di 4 milioni di dollari. La ciliegina sulla torta è il milione di dollari vinto al Tournament of Champions di Las Vegas nel 2006: meritevole di aver battuto Daniel Negreanu in finale e soprattutto per aver devoluto in beneficenza la metà della cifra vinta.

L’eccezionalità della storia di Sexton non sta tanto nei risultati conseguiti al gioco, ma piuttosto nell’amore per il poker a 360 gradi. Intuisce già negli anni ’80 il grande potenziale di questo gioco: è il primo player a ricevere una sponsorizzazione. Nel 1989 infatti, si presenta nelle sale del Binion’s (l’allora location delle WSOP) con un patch di un’azienda di moda sulla t-shirt. All’epoca venne deriso, oggi sappiamo che lanciò un’enorme business. Inoltre, dieci anni prima che esplodesse il poker in tv, Sexton ipotizzava che negli show televisivi gli spettatori potessero vedere le carte dei player e partecipare così più attivamente all’azione.

Mike Sexton diventa l’Ambasciatore del poker per eccellenza, ma forse i tempi non erano ancora maturi ed il suo entusiasmo spesso viene scambiato per “follia visionaria”. Mike è un vulcano di idee ed una società che sta aprendo un sito di poker online lo chiama per coinvolgerlo nel progetto. E’ PartyPoker che gli chiede aiuto per sviluppare il suo software di gioco. Sexton si butta a capofitto nel progetto. Dieci giorni dopo la convocazione era già in India a spiegare il Texas Hold’em agli ingegneri che dovevano creare il programma. Una volta creato il sito, mancavano i giocatori: ecco che Mike ebbe l’dea del PartyPoker Million, un torneo con un montepremi milionario al quale ci si qualifica con satelliti da pochi dollari da giocare sul sito.

Oltre che immagine ufficiale di PartyPoker, dal 2003 Mike Sexton è il commentatore ufficiale del WPT di PartyPoker: un evento televisivo seguito da milioni di fan e – manco a dirlo – pioniere del poker in televisione, che però l’ha tenuto lontano dai tavoli.

L’Ambasciatore del poker Mike Sexton è anche un autore di svariati libri come “WPT, shuffle up and deal”, una sorta di “manuale di istruzioni” per il Texas Hold’em. La sua ampia e illuminata visione del poker e l’impegno massimo mostrato nel voler diffondere il gioco nel mondo, nel 2009 valgono a Mike Sexton l’accesso nella prestigiosa Poker Hall of Fame come 38esimo membro con la seguente motivazione: “Un vero gentleman che ha costantemente promosso il poker sia con la sua presenza al tavolo verde che al di fuori di esso con iniziative, intuizioni e idee che hanno migliorato l’immagine del gioco del poker nel mondo.”