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“Ryan Fee’s 6-Max NL Strategy Guide” in italiano – 10° parte: rilanciare al flop non da OR

Ryan FeeTorna la “Ryan Fee’s 6-Max NL Strategy Guide” tradotta in italiano ed in esclusiva da Assopoker. Nella decima parte che state per leggere, Ryan Fee si addentra in un approfondimento relativo al rilancio sul flop, focalizzandosi sui casi in cui non siamo stati noi gli original raiser all’inizio della mano.

Rilanciare al flop quando non si è OR
Ci sono alcune situazioni interessanti in cui bluff-raisare al flop quando vi siete limitati a flattare pre. Ad esempio nei flop monotone o in quelli rainbow.

Ammettiamo che chiamiate l’openraise di un giocatore TAG preflop con 66 e che il flop sia qualcosa come 10 5 4 . Lui fa una c-bet: ammesso che voi non abbiate molta history con lui, quale parte del suo range può davvero sostenere un rilancio su questo flop? Anche con mani piuttosto forti la sua equity non è granché contro tutte le mani che rilancereste per valore.

Per questo motivo, rilanciare in questa situazione è molto meglio sia di chiamare che di foldare. Inoltre, vi può garantire un immagine tale per cui in futuro potreste stackare il vostro avversario quando in situazioni simili abbia una buona mano.

 

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Un’altra buona situazione per fare un rilancio in bluff come questo può essere su dei flop rainbow come K-9-8 o A-J-8, con voi che avete mani come JT o T9, semplicemente perché spesso avrà al massimo una coppia in questa situazione, e se decide di chiamare abbiamo comunque una possibilità di redraw.

In realtà un redraw in questa situazione non è strettamente indispensabile. Potreste anche trasformare in bluff una mano come 22, questo renderà più difficile giocare contro di voi e spesso vi permetterà di vincere il piatto, perché dall’altra parte come vi sentireste se aveste soltanto top pair in una situazione simile?

L’ultima situazione di cui voglio parlare è quella in cui ci si trova in pot multiway. Immaginiamo che un giocatore abbia aperto da MP, ci sia stato un call del CO e voi abbiate chiamato dal BTN con 6 5 , o a 10 o 5 5 . Il flop è J-8-4 rainbow, con un backdoor flushdraw per noi.

Il giocatore in MP fa una c-bet, chiama il CO, e voi qui dovreste rilanciare, perché tutte le nostre mani hanno un qualche tipo di redraw se siamo chiamati, e la vostra è una giocata che denota veramente molta forza in questa situazione.

State rappresentando un set, e questa è una di quelle situazioni in cui farlo può essere profittevole, anche se state polarizzando il vostro range tra un mostro ed un bluff. Questo significa che è una giocata da effettuare su board dry, in cui ad esempio non vi sia a terra un flush draw.

Valuetown
Non ci sono molte buone situazioni in cui rilanciare al flop per valore, a meno che non siate veramente in grado di bilanciare i vostri range, ma ce ne sono comunque alcune specifiche. Ammettiamo infatti che possiate avere 88, oppure AA che abbiate flattato dopo l’openraise di UTG nella speranza di una 3bet in squeeze di qualche giocatore scarso, ma che questa non ci sia stata: il flop è 8-3-3.

Questa è un’ottima situazione in cui rilanciare la c-bet avversaria, perché per come si è svolta la mano state rappresentando davvero poco, e non è raro che possa 3bettare con una mano che battete (visto anche il suo range da quella posizione) e con cui non dovrete far altro che finire ai resti. Proprio per questo motivo è una pessima situazione per fare un rilancio al flop in bluff, a meno che non abbiate history particolare.

Altra situazione è quando floppate almeno two pair su un board drawy, quindi mettiamo che abbiate 88 o 98 su di un flop k 9 8 , anche qui rilanciate al flop e cercate di finire ai resti.

Piatti limpati
Sono contento di discutere questo tipo di situazioni perché non ho mai visto altrove sottolineare l’importanza di vincere i piatti limpati o la metodologia che sta alla base per riuscirci.
In generale, dovrete essere molto aggressivi nei piatti limpati, quando vi troverete ad essere fuori posizione come ad esempio dai blinds, perché nelle situazioni che sto per descrivervi il fatto di leadare flop fuori posizione su certi board rappresenterà da parte vostra una mano piuttosto forte, mentre il range dei vostri avversari su quegli stessi board dovrebbe essere relativamente debole.

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– Board dry
Questa è la situazione più comune e significativa per riuscire a vincere piatto limpati. Su board rainbow come 5-2-2-, J-7-3-T-5-2 o simili, vorrete leadare ogni volta quando vi troverete fuori posizione.
Concentriamoci prima su board pairati, come 9-3-3 rainbow. Se vi trovate sui bui, puntate il piatto con il vostro intero range (a meno che non abbiate delle read di avversari che in certe condizioni limpano mani monster o cose simili).

Così facendo starete rappresentando almeno una top pair, e in generale i vostri avversari saranno portati perché trovandovi ad esempio sul BB sanno che potreste avere anche un 3 nel vostro range, mentre è molto improbabile che lo abbiano loro. Naturalmente in caso di trips dovrete fare lo stesso, così come dovrete essere cauti una volta chiamati nel caso abbiate in mano air, per cui a meno di turn che porti miglioramenti potrete tranquillamente dare il piatto per perso.

Se in scenari simili le cose sono abbastanza semplici, vediamo ora cosa fare su un flop J-7-3 rainbow. Qui vorrete uscire puntando quando avete bottom pair e backdoor flushdraw, middle o top pair,  gutshot o anche assi e re che abbiano un backdoor flushdraw.

Ad esempio, avere A5 suited in questa situazione è ideale, perché potete vantare un doppio backdoor straightdraw, un backdoor flushdraw ed un’overcard.
Nel momento in cui avete hittato il board non dovrete far altro che puntare il piatto. Una volta chiamato esco puntando tutto ciò che improvo mentre c/f in caso il turn non mi aiuti.

Se vi trovate in una situazione di BvB, lo SB esce puntando e dal BB vi trovate in mano in una situazione come quella descritta – quindi con tutta una serie di redraw – solitamente effettuo un rilancio pari al piatto, per una serie di motivi:

1) è una mossa veramente strong ai suoi occhi
2) probabilmente sarà in difficoltà nel continuare la mano, a causa del board iper dry
3) se anche dovesse chiamare è probabile che stia investendo troppo denaro con una mano marginale, o magari ha davvero una mano forte ed in quel caso possiamo avere buone IO qualora improvassimo

– Board wet
In questo caso, solitamente dovrete avere un bel draw o una buona mano per uscire leadando in questo genere di spot. Ammettiamo di avere j 9 sul flop k 10 7 , qui dovrete uscire puntando il piatto, e nel caso in cui siate chiamati uscite puntando ancora.

Questo genere di board si giocano in un modo un po’ a sé, ma il punto è che qui non stiamo mai facendo un bluff puro. A meno che non cada una brutta carta dovrete quindi uscire puntando di nuovo con il vostro intero range.

Ammettiamo infatti di avere 98 off ed il flop è T73, usciamo leadando, veniamo chiamati e al turn il board si accoppia. Probabilmente in questa situazione uscerei puntando di nuovo, perché nonostante per la nostra mano quel turn sia pessimo siamo comunque in grado di ottenere un’alta percentuale di fold. (fine decima parte)

Traduzione di Piero ‘Pierelfo’ Pelosi

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