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Adrian Mateos, il “Salvini del poker” è inarrestabile: vince il secondo braccialetto WSOP e 409.171$

Un’età che gli consente a malapena di entrare nei casinò statunitensi, ma un curriculum da paura: Adrian Mateos si presentava così all’heads up dell’event #33 WSOP 2016, con quella faccia che ricorda un po’ Matteo Salvini ma soprattutto con  un WSOPE Main Event e un EPT Grand Final in palmares.

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Dopo il day 4 terminato in maniera traumatica per noi italiani, con l’uscita di Alessandro Borsa al terzo posto, a presentarsi per contendersi il braccialetto erano proprio Mateos e l’austriaco Koray Aldemir.

Aldemir parte da una leggera chip lead, con 7,5 milioni contro 6,3 milioni di Mateos, ma entrambi i rivali possono vantare uno stack superiore ai 100 big blinds, quindi la battaglia si presentava dura e certo non brevissima.

Dopo circa 20 mani Aldemir ha preso un buon vantaggio issandosi a 9 milioni e mezzo contro poco più di quattro per lo spagnolo, che però trova un raddoppio esiziale. Apre i giochi Mateos a 200.000 con 5 6 , Aldemir 3-betta fino a 650.000 con 8 8 ricevendo un call.

Il flop + a 3 4 , Aldemir fa una continuation bet da 490.000 e l’altro gli spara i resti per circa 3,8 milioni totali. Koray ci riflette qualche istante prima di annunciare il call. Il turn è un a che consegna il colore a Mateos, lasciando uno spiraglio aperto per l’avversario, che ha ancora 4 outs in cui sperare. Il river è solo un 4 , Mateos torna in corsa e non si girerà mai più indietro. Da 8 sale a 9, poi a 10, 11 e 12 milioni, lasciando all’avversario le briciole.

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Infine ecco il colpo di grazia: resti preflop con a 2 di Aldemir contro 4 4 di Mateos. Il board 10 9 3 5 5 è anche l’ultimo di questo Summer Solstice!

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Quando a 22 anni ancora da compiere hai già vinto un EPT Grand Final e due braccialetti WSOP, di cui uno al WSOPE Main Event, vuol dire che stai sicuramente “runnando” bene ma anche che sei un fenomeno. Adrian Mateos è una realtà innegabile del poker mondiale e, se proprio non doveva vincere Alessandro Borsa, siamo contenti che ci sia riuscito lui.

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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