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Analisi di una mano con David Singer: quando gli stack sono sempre in gioco

Quando si gioca a No Limit Hold’em si sa già che lo stack è sempre in gioco, e questo discorso vale anche quando si sta partecipando ad un torneo e ci si trova nei primissimi livelli con una dotazione di partenza di 30.000 chips.

Ed è proprio del gioco in tali condizioni, che vogliamo parlarvi oggi, attraverso una mano giocata dal professionista americano David Singer durante il Main Event delle World Series of Poker 2009. Con bui 100$/200$, il player da posizione di UTG rilancia fino a 600$ e l’azione passa dunque a Singer che decide di fare call dall’hi-jack con 5 5 .

L’avversario sul bottone rilancia però fino a 2.000$ facendo foldare l’original raiser. “Sapevo che quel tizio giocava in maniera piuttosto tight e straightforward. Ero quindi sicuro al 98% che avesse in mano una coppia alta” spiega David, già vincitore nel 2008 di un braccialetto WSOP. “Quella puntata non significava molto vista l’entità degli stack di partenza. In quelle condizioni, l’unica mia preoccupazione poteva essere eventualmente quella di rischiare parecchie chips post-flop. Sapevo comunque esattamente che tipo di mano poteva avere quell’altro ed ero sicuro che gli avrei spillato parecchio se avessi centrato un set. Nel caso contrario, invece, avrei potuto abbandonare facilmente perchè lui era sicuramente avanti alla mia coppietta.”

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David decide quindi di andare a vedere la puntata e sul flop arrivano 10 5 8 che gli regalano proprio il punto desiderato. “Visto che giocava in maniera piuttosto prevedibile, ho ipotizzato – in base alla lettura che avevo su di lui – che non poteva avere in mano una coppia di 10, perchè in quel caso non avrebbe 3-bettato pre-flop ma avrebbe fatto solo call. Avevo comunque già deciso di andare con un check-raise sperando che lui mi credesse su un flush draw o su un progetto di scala.” Singer fa dunque check e l’altro punta subito 3.500$.
Seguendo il piano prestabilito David rilancia allora fino ad 8.000$. “Con quella puntata volevo sia fare in modo che lui non si spaventasse troppo e che facesse almeno call, e sia far crescere abbastanza il piatto con la speranza che lui mettesse dentro tutte le sue chips.” Ed infatti l’avversario non esita troppo e dichiara l’all-in il quale, naturalmente, viene snap-callato da Singer che, come ampiamente previsto, non può che osservare compiaciuto la coppia d’assi dell’altro giocatore. In vantaggio quindi di 9 a 1 e con un 3 e un j rispettivamente sul turn e sul river, il Pro americano realizza dunque un ottimo double-up che lo lascia ben sperare per il prosieguo del torneo.

La regola che seguo in questi casì è molto semplice: se chiudo il mio punto allora probabilmente riuscirò a guadagnare un sacco di chips. Se al contrario, non becco nulla, avrò bisogno di sostanziose implied-odds per continuare a giocare la mano.”

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