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Analisi di una mano con Matt Brady: gli indizi per scoprire un bluff

Matt BradyIl concetto chiave per mettere a segno un buon bluff è di rendere la storia credibile. Di riflesso, il metodo migliore per scoprirne uno è capire cos’è che non ha senso in una linea di gioco.

Ed è proprio questo il procedimento deduttivo messo in atto dal giovane Pro Matthew Brady in una mano del World Poker Tour Championship 2009 di Las Vegas, torneo da 25.000$ di buy-in.

Con blind 100$/200$, Daniel Negreanu raisa di 400$ da middle position. Barry Greenstein decide per il call e così fa anche Brady con 3 3 . Il giocatore subito dopo Matthew aggiunge le sue chips seguito, a sua volta, dallo small blind e da Clonie Gowen sul Big Blind.

Con 6 giocatori coinvolti dunque nella mano, il dealer distribuisce un flop che recita 10 7 3 e che regala subito un set a Brady. Entrambi gli avversari sui bui decidono di fare check e Negreanu invece punta 1.350$, che fanno foldare subito Greenstein.
“La continuation-bet è ormai diventata una mossa assolutamente standard” racconta Brady, vincitore di oltre 2 milioni di dollari nei tornei di tutto il mondo. “Ma avendo giocato con Daniel spesso e, soprattutto, avendolo osservato attentamente in precedenza, ero sicuro che non avrebbe bettato in un piatto con 6 giocatori senza avere nulla. Ero quindi sicuro che avesse un qualche genere di punto e quindi ho ritenuto opportuno fare solo call. In quel modo avevo la possibilità di carpire ulteriori informazioni senza rischiare di avventurarmi in qualche giocata pericolosa”. L’azione dunque prosegue e l’avversario seduto dopo Brady folda mentre entrambi i bui fanno call.
“Il ragazzo di small blind era piuttosto tight” continua Brady, “pensavo avrebbe foldato, e con lui anche Clonie. Invece sono venuti entrambi e per me quella non era certo una notizia incoraggiante visto che con quelle carte a terra c’erano molti possibili draw”.

Il turn porta un 2 e i blind fanno ancora check. La parola torna di nuova a Negreanu che spara immediatamenta una “second barrel” di 4.800$.
“Poteva avere un set di 10 o anche di 7. Ho deciso di fare call ancora una volta pensando che se i bui stavano inseguendo un draw allora avrebbe mollato a quel punto, perchè la cifra da investire era piuttosto alta”.

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Clonie GowenLo small blind infatti folda mentre la Gowen rilancia inaspettamente di altri 10.000$. Negreanu non ci pensa troppo e butta via le sue carte.
“Sono rimasto davvero sorpreso dal re-raise di Clonie, ma allo stesso tempo ero contento che Daniel fosse uscito dalla mano perchè a quel punto pensavo di essere davanti. Certo, lei poteva avere tre 7, ma per come aveva giocato al flop ero sicuro che non avrebbe fatto solo call con middle set. Avrebbe, invece, sicuramente cercato di proteggere la sua mano.”

Brady fa quindi call e il river porta un 4 , che completa un potenziale straight-draw. La Gowen betta immediatamente 22.000$, una somma che però Matthew ritiene piuttosto inconsistente rispetto a quanto fatto in precedenza. 5-6 era la sola mano che poteva avere un senso. Ipotizzando che Il flop le aveva potuto dare un gut-shot e che ora aveva chiuso la sua scala, allora avrebbe dovuto puntare almeno 40.000$.” . Insospettito quindi da quella strana bet, Brady decide di andare a vedere mostrando naturalmente il suo set di 3. Clonie Gowen butta le carte nel muck senza neanche girarle.

“Avrei potuto contro-rilanciare sul turn” conclude Brady, ”ma se lei aveva tre 7 avrei risparmiato parecchie chips. Se invece stava bluffando, allora ero in buona posizione per strappargli una puntata extra al river. E infatti mi sono preso 22.000$ in più”.

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