Vai al contenuto
Charlie Carrel

Charlie Carrel analizza la mano tra Nguyen e Polychronopoulos al PSPC 2019

Il 2019 è arrivato soltanto da pochi giorni, ma al PSPC 2019 abbiamo già visto un candidato al titolo di fold dell’anno: la mano tra Thi Xoa Nguyen e Athanasios Polychronopoulos. Un colpo dal finale talmente sorprendente da spingere Charlie Carrel a fare la sua analisi.

Vediamo cosa ne pensa uno dei giocatori britannici più talentuosi e vincenti di sempre.

 

 

Pre-flop

Secondo Charlie Carrel, la Nguyen avrà un range ampio mentre Polychronopoulos un range piuttosto tight. Questo perché “la gente non controrilancia molto spesso da big blind. Questo perché se per esempio uno ha T-7 suited, sa benissimo che si tratta di una mano con cui è profittevole fare call e probabilmente farà call.

Diverso invece il discorso da small blind, perché con mani simili la gente tende a controrilanciare più spesso, perché facendo call si esporrebbe a una potenziale squeeze play da parte del big blind”

Flop e turn

Carrel poi si concentra sul doppio snap check di Athanasios al flop e al turn: “Lo snap check è indicativo di un giocatore che sicuramente non ha aria, specialmente se lo fa due volte. Con 7 6 quantomeno penserebbe al bluff, perciò quei due check sono indicativi di una persona che non folderà davanti a una puntata, potendo contare su una mano che ha showdown value.

Perciò, che mano potrebbe avere?

“Visto che ha controrilanciato pre-flop, e che il suo range è tight, può avere AJ, AT, AQ, AK, AA, KK, QQ, JJ, TT, 99 e KQs. Sul check al flop possiamo restringere ulteriormente il range, escludendo QQ, mentre sul check al turn possiamo togliere anche AQ e mantenere il resto”.

Charlie Carrel poi analizza la giocata della Nguyen: La sua bet al turn difficilmente a questo punto sarà un bluff, perché ad esempio con un progetto di colore avrebbe puntato al flop. È possibile, ma il suo avversario non folderà spesso e ci sono veramente poche mani con equity bassa che lui potrebbe trasformare in bluff”.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

 

Il river

Arrivati in quinta strada, Charlie Carrel ha le idee molto chiare: “Qui la mano peggiore che può avere lui è AK. Ovviamente non sto ragionando in termini di GTO, ma è una mia lettura della situazione specifica. Lei invece punta molto più di quanto abbia puntato al turn, cosa che indica una value hand che non sarà mai un bluff, visto che lui può avere tranquillamente AA e AK”.

Al river, Polychronopoulos manda la vasca e il giocatore britannico cerca di mettersi nei panni della Nguyen: “Chi ragiona in base alla GTO è convinto che foldare qui significa essere exploitable, ma non riuscirete mai a convincermi delle loro ragioni, perché questa è una situazione unica. Forse giocando cash game tutto il giorno con le stesse persone alla fine, dopo 10k mani, potremmo trovare dei gruppi di situazioni che si ripetono sulle quali ragionare, ma qui è diverso.

Abbiamo AQ, sappiamo che lui non può bluffare mai in questa situazione e lui sa che noi possiamo avere AQ o magari colore, ma mai un bluff. Che value hand può avere il nostro avversario? Forse AQ, ma non ha puntato al turn facendo snap check quindi escludiamo. Può avere KK, ma probabilmente avrebbe puntato al flop. AA? Con AA, il check su tre strade è piuttosto standard.

In conclusione

“La gente qui dice ‘come fai a foldare quando perdi solo da poche mani?’ Il fatto è che se esistono 0 combinazioni di bluff e 1 o 2 combinazioni di value hand, il rapporto è evidentemente sbilanciato, spiega Charlie Carrel.

Quindi, la giocata della Nguyen è promossa o bocciata? Penso che sia un fold pazzesco e che lei fosse convinta di ciò che ha fatto, altrimenti non avrebbe mai mostrato un full house foldato davanti alle telecamere”.

La video analisi di Charlie Carrel

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI